“God bless twenty seven points”, il salvagente del girone d’andata...
L’ultimo piccolissimo passo per conquistare la salvezza sembra paradossalmente quello più difficile. Non si è riusciti a strappare la vittoria contro un Catanzaro ridotto in inferiorità numerica per oltre un tempo né un punto a Teramo contro una squadra sì buona, ma comunque reduce da tre sconfitte consecutive e non così solido come quello visto all’andata. Purtroppo, pesano come macigni gli errori individuali visti nelle ultime partite. Anzi, meglio parlare di orrori. Pesa come un macigno anche la poca concretezza di una fase offensiva che si aggrappa disperatamente alla qualità di Giannone.
Serve più concentrazione ed una maggior incisività, magari la stessa incisività di qualche frase allusiva pubblicata sui social che, se invece fosse messa in campo, sarebbe sicuramente più produttiva. E poi, oltre ad una salvezza ancora da conquistare matematicamente, si dovrebbe considerare il discorso delle riconferme, perché dimostrare di essere da Turris anche per la prossima stagione è un discorso ancora aperto. Per l’allenatore e per i calciatori.
A restituirci tranquillità ci sono i numeri: anche se i punti dalla zona playout sono appena quattro, molto più rassicuranti sono le distanze dall’ultima e dalla penultima. A quattro partite dalla fine, infatti, sono ben 19 i punti di vantaggio sul fanalino di coda Cavese (che ha una partita in meno) ed 11 quelli sul Bisceglie. Con la regola che vuole la disputa dei playout tra le squadra interessate (gli accoppiamenti prevedono quartultima contro ultima e terzultima contro penultima) solo se il distacco è superiore ad otto punti, risulta inverosimile immaginare che la Cavese riesca a recuperare ben undici punti alla Turris (che nel frattempo le dovrebbe perdere tutte). O che addirittura si possa finire terzultimi, con la Paganese che riesca a recuperare otto punti in queste ultime quattro giornate e con un calendario che la vedrà impegnata in tre trasferte (Monopoli, Foggia, Casertana) ed una gara casalinga (Potenza).
I numeri, insomma, sono dalla nostra parte. Ma, al netto di una riforma che ha eliminato in corsa la retrocessione diretta e quindi una squadra dai playout, c'è soprattutto un dato da considerare: i 27 punti del girone d’andata. Oggi, più di ieri, si può ben capire quanto eccezionale sia stato quel risultato. Perchè senza quel bottino, oggi saremmo con l’acqua alla gola. Perchè senza quel bottino, non saremmo in quel salvagente che oggi ci permette di non annaspare nei bassifondi della classifica. E allora se gli americani dicono “God bless America”, noi possiamo dire “God bless twenty seven points”.