La Turris non c'è più. Ora il silenzio è la miglior forma di rispetto...

25.07.2025 18:36 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
La Turris non c'è più. Ora il silenzio è la miglior forma di rispetto...

Il tempo è scaduto. Ufficialmente, la Turris è scomparsa. Dopo l’esclusione a campionato in corso, il mancato utilizzo del titolo in sovrannumero per ripartire dall’Eccellenza chiude ogni spiraglio di speranza. È la prima volta, nella sua lunga e prestigiosa storia, che la Turris non figurerà in nessun campionato. E, come in una crudele beffa del destino, accade proprio nell’anno in cui avrebbe dovuto celebrare le 80 candeline.

Cala il sipario. Come in una rappresentazione teatrale dal finale tragico, il buio della sala accompagna il silenzio che, adesso, è l’unica risposta possibile. Un silenzio che va rispettato. Perché questa non è una semplice eliminazione sportiva: è un colpo alla dignità di un’intera comunità.

Sul web c’è già chi cerca i colpevoli. Ma ora, no. Ora è tardi. Se si doveva parlare, agire, urlare, lo si doveva fare prima, con onestà intellettuale, senza condannare chi da tempo stava cercando di diffondere un grido di allarme e di aiuto, purtroppo inascoltato, trascurando l'importante differenza tra la critica costruttiva e quella distruttiva!

La verità più amara è che questa piazza troppo divisa, inebetita, distratta, ha lasciato fare. Ha assistito inerme allo smantellamento progressivo di ciò che a Torre del Greco è sempre stato molto più di un mero intrattenimento domenicale.

A prevalere sono stati il rancore, le invidie, le tifoserie parallele. Un clima tossico che ha finito per spianare la strada agli avvoltoi, a chi ha infierito sulla carcassa biancorossa per meri calcoli personali, trovando terreno fertile nei veleni interni.

Sì, forse è meglio così. Se le condizioni per ripartire non c’erano, meglio il silenzio che nuove umiliazioni. Ma attenzione: questo non è solo un anno sabbatico. Questo è l’inizio di un Medioevo sportivo, da cui si potrà uscire solo con un vero reset a 360 gradi.

Un’eventuale rinascita non dovrà essere un semplice cambio di dirigenti o colori: dovrà essere culturale, ambientale, morale. Perché finché prevarranno gli ego e i tornaconti personali, ogni tentativo sarà solo un'altra condanna a morte rimandata.

Non sarà facile. Ci aspettano tempi duri, forse lunghi. Ma, se non cambia il modo di essere Turris, allora lasciatela riposare. In pace. Fino a tempo indeterminato.

Doveva essere l’epoca del riscatto, il ritorno in Serie C come punto di partenza in palcoscenici da sempre invocati. Invece, ha messo a nudo e amplificato tutti i limiti di un popolo che da anni si diceva pronto. Ma pronto, in fondo, non lo è mai stato.