Mail informale e colloquio privato per prendere in dote la Turris: bene, ma non benissimo...

23.06.2025 19:36 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Mail informale e colloquio privato per prendere in dote la Turris: bene, ma non benissimo...

L’annuncio del sindaco Luigi Mennella sull’avvio della manifestazione d’interesse per rilanciare la Turris segna senza dubbio un passo importante. Dopo settimane di attesa e incertezze, finalmente si prova ad avviare un percorso concreto per provare a restituire alla città di Torre del Greco una squadra di calcio. Il tutto, facendo leva sull’articolo 52 delle NOIF, che consente di ripartire dall’Eccellenza in sovrannumero, con una nuova matricola federale, pagando 100 mila euro a fondo perduto.

Tuttavia, pur riconoscendo l’iniziativa come un segnale positivo, non si può non sottolineare alcune criticità di metodo. La procedura, così come presentata nel comunicato del primo cittadino, lascia intendere che, chiunque sia interessato, debba semplicemente inviare una mail all’indirizzo della segreteria del sindaco entro il 12 luglio, per poi essere convocato per un colloquio privato e “informale”: “Sarò io personalmente a convocare ogni singolo rappresentate dei gruppi imprenditoriali che si dovessero palesare e a valutare ogni proposta utile a garantire il futuro calcistico che merita Torre del Greco…”. Insomma, niente PEC, niente criteri pubblici, niente griglie di valutazione. Insomma, bene… ma non benissimo. Forse, si poteva fare qualcosa in più...

Facciamo un confronto: a Lucca, dove la Lucchese si trova in una situazione simile, il Comune ha annunciato il rilascio di un bando pubblico dettagliato: il piano di rilancio sportivo dovrà essere sostenibile e coerente con la tradizione del club; saranno valutati eventuali investimenti nelle infrastrutture e, soprattutto, le proposte verranno analizzate da una commissione composta da esperti di diritto sportivo, tecnici e rappresentanti istituzionali. Una procedura chiara, trasparente, aperta a tutti e con criteri ben definiti. E se è stata fatta Lucca, si poteva fare anche a Torre del Greco...

A Torre del Greco, invece, sembra quasi di assistere a un colloquio di lavoro privato, dove tutto si gioca sulla discrezionalità di una sola figura istituzionale. Lo scriviamo con il massimo rispetto per il sindaco, ma un processo così delicato e carico di significato pubblico non può essere affidato a valutazioni personali. La Turris non è un affare privato. È un patrimonio collettivo. Il suo rilancio deve fondarsi su trasparenza, legalità e partecipazione. Per questo auspichiamo che questa prima manifestazione d’interesse sia solo una fase iniziale, propedeutica a una selezione pubblica e strutturata, con requisiti minimi, griglie comparative e una commissione super partes (proprio come si fa quando si affida un appalto nella pubblica amministrazione...).

Torre del Greco ha già vissuto troppe ferite e illusioni. Serve un cambio di passo vero. E questo inizia anche da come si sceglie chi dovrà rappresentare, economicamente e moralmente, la rinascita del calcio cittadino. Se davvero si vuole ripartire, lo si faccia nel modo più serio e limpido possibile.