Dopo il no alla Turris salta anche il Castelnuovo: Di Stefano rinuncia all'iscrizione in D: "Da solo non posso..."

La notizia era nell'aria, ma ora è ufficiale: il Castelnuovo Vomano non parteciperà al prossimo campionato di Serie D 2025/26. La dolorosa decisione è stata comunicata direttamente dal presidente Attilio “Dino” Di Stefano, che ha confermato la rinuncia all'iscrizione.
Un epilogo amaro per una delle sette squadre abruzzesi che avevano conquistato il diritto di militare nel massimo campionato dilettantistico nazionale, dopo una promozione ottenuta con merito sul campo appena un mese fa.
Proprio il patron del club, che solo pochi giorni fa sembrava destinato a rilevare la Turris, salvo un repentino dietrofront nel momento decisivo, ha motivato così la sua decisione: “In questi due anni, tutto è stato fatto con grande professionalità ma il coinvolgimento locale è stato quasi equivalente allo zero. Questa scelta, di appunto non continuare questa esperienza, di chiudere con il mondo del calcio per quest’anno, a malincuore, mi porta a comunicare che purtroppo domani non verrà perfezionata l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D perché non c’è dietro un gruppo di persone che possa condividere quello che è un campionato molto impegnativo: una persona non può sobbarcarsi quello che ne consegue e portare avanti da solo un qualcosa del genere…. Si può anche fare, ma non in certi ambienti dove non ci sono riscontri tangibili. Ringrazio il mondo del pallone abruzzese che ci ha dato grandi attestati di stima per quanto fatto in questi due anni… ringrazio il sindaco di Montorio, che ci ha dato disponibilità a giocare sul proprio campo… il sindaco di Castelnuovo, che nonostante gli screzi ha permesso l’inoltro dell’iscrizione… una piccola comunità di Morro d’Oro che comunque ha dato disponibilità a poter eventualmente giocare anche lì… ma in questi 35 giorni che hanno separato dalla vittoria del campionato ne ho sentite di ogni. Procuratori, presunte cordate, presunti sponsor, tali o non tali… ho deciso a malincuore di chiudere questa esperienza. Ringraziando davvero tutti, anche il mondo giornalistico. Permettetemi una riflessione: il calcio in Italia non ha sostenibilità, non sto raccontando una cosa nuova: sanno tutti che dalla Terza Categoria alla Serie A è sommerso di debiti. Prima o poi questo mondo scoppierà perché non è in grado di sostenersi da solo“.