Turris, Primicile sul momento no: "Crediamo nel progetto iniziato con Caneo. Per rialzarsi serve l'aiuto di tutti, parlare ora di mercato è deleterio..."

11.11.2023 20:14 di  tuttoturris .com   vedi letture
Fonte: Andrea Liguoro - Tuttoturris.com
Turris, Primicile sul momento no: "Crediamo nel progetto iniziato con Caneo. Per rialzarsi serve l'aiuto di tutti, parlare ora di mercato è deleterio..."

Alla vigilia della gara con il Monopoli è il ds della Turris Rosario Primicile a prendere la parola in un momento complicato per i corallini.

Sul ritiro: "Prima di ogni gara, sia in casa sia in trasferta, andiamo sempre in ritiro. Questa volta lo abbiamo anticipato perchè sono stati stesso i ragazzi a chiederlo alla società, la loro proposta è stata ben accetta e siamo contenti di aver condiviso insieme a loro questa scelta. I calciatori sono i primi ad essere delusi di questa situazione e dalla quale sono i primi a volerne venire fuori, anche loro non si spiegano il momento".   

Sulle scelte di mercato condivise con il tecnico: "Sì, sono sempre state condivise con il mister, dal primo all'ultimo. Siamo contenti di quello che abbiamo fatto, dei calciatori e degli uomini che abbiamo scelto, lo dico davvero con molta sincerità. Oggi la Turris ha impiegato ventidue calciatori durante le partite di campionato e di questi venti sono stati impiegati anche dal primo minuto e questo dimostra la forza della squadra, la volontà del mister di impiegare tutti e la qualità dei calciatori che abbiamo in rosa".

Sul momento difficile: "Il nostro lavoro è capire qual è il problema. Non è semplice individuarlo perchè non abbiamo la bacchetta magica per farlo nell'immediatezza e non è detto che, una volta individuato, risolvi le problematiche. E' pur vero che oggi è un momento per noi negativo nei risultati, non cerchiamo alibi ed è quello che ho detto ai ragazzi, perchè ricercare alibi è un segno di debolezza e non fare mea culpa. Dico di trovare sempre la soluzione. Purtroppo i risultati non stanno arrivando, influisce molto il fattore mentale. Basti pensare all'ultima in Coppa Italia, se fosse stata una partita di campionato saremmo usciti con un pari al novantesimo tra gli applausi per la reazione avuta sul due a zero in dieci uomini, anche se pareggiata al novantatreesimo, invece il destino ha voluto che la partita si portasse avanti fino al centoventesimo e poi sappiamo tutti com'è andata".

Sul progetto triennale: "Crediamo in questo progetto voluto fortemente dalla società ed iniziato con mister Caneo. Siamo contenti perchè guardiamo sempre il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto per come sta andando su alcune situazioni, di certo non possiamo dire lo stesso su alcuni risultati che non arrivano. Dati alla mano, oggi la Turris ha impiegato venti calciatori, ha giovani interessanti, ha un gruppo interessante e tecnicamente non abbiamo sbagliato tantissime partite, seppur perdendo non ho visto una squadra superiore alla Turris in questo scorcio di campionato. Dico che il nostro punto di partenza doveva e deve essere ripartire con Caneo con un progetto triennale, poi alla fine tiriamo le somme e vediamo quanto questo progetto è stato positivo, altrimenti sarà rivisto".

Su eventuali riflessioni che mettono in discussione il tecnico: "Assolutamente no. Fare delle riflessioni oggi significa destabilizzare ancora di più l'ambiente interno ed il nostro progetto tecnico. Non vedo un quadro tanto negativo come può apparire invece al di fuori. Sono contento del lavoro che il mister sta portando avanti, della rosa, del gruppo, dei ragazzi che abbiamo e credo fortemente che possiamo fare meglio. Dobbiamo uscire da questo periodo nero e per farlo serve l'aiuto di tutti e quando parlo di tutti parlo dell'ambiente esterno, cioè stampa e tifosi. Fermo restando che i primi attori siamo noi e dobbiamo essere noi a tirarci fuori da questo momento".

Sullo stato d'animo del gruppo: "Stranamente sembra più un gruppo che si trova primo in classifica e non che viene da questo momento negativo. Il gruppo è molto sereno, ma lo deve essere altrimenti significa andare contro le nostre idee calcistiche del momento. Sono tranquilli, sereni, hanno voglia di uscire nell'immediatezza da questo momento, poi il campo sarà il giudice che dirà se siamo stati bravi ad uscirne subito oppure dobbiamo ancora aspettare".

Sul mercato: "La Turris oggi ha ventidue ragazzi validi. Parlare oggi di mercato, quando mancano sette-otto partite all'inizio del mercato, è deleterio per tutti. Se oggi mi chiedete se faremo qualcosa sul mercato, oggi dico di no perchè chi adesso sta dando meno può darsi che da qui a due mesi possa darti qualcosa e cambi la tua idea e di conseguenza si ricorda più quello che hai fatto nell'ultima partita che in tutte le altre precedenti".

Sul modulo e sull'atteggiamento: "Tolta la partita di Caserta, il nostro atteggiamento iniziale è sempre stato lo stesso per le restanti partite. A Caserta si è ritenuto opportuno fare un cambio del sistema di gioco in virtù del momento e delle condizioni fisiche e tecniche dell'avversario rispetto alle nostre. A partita in corso, cambiare modulo e sistema di gioco si fa a seconda della partita e di come si mette. Abbiamo terminato spesso in dieci uomini e la partita te lo chiede, così come ti può chiedere di difendere o di attaccare. Qualche volta siamo stati premiati, qualche volta no, ma questo è il campo".

La finalità del progetto triennale: "La guida della società è stata chiara, ci ha imposto un budget economico da rispettare, ci ha imposto la modalità di giocare con i giovani di qualità e migliorarci negli anni. Oggi la Turris ha un progetto tecnico composto da giovani di qualità e persone esperte e cercando di migliorarlo. Se tutti insieme riusciamo a fare questo, significa che abbiamo fatto un passo in avanti per migliorare i nostri obiettivi iniziali che ad oggi sono quelli della salvezza".

Sul nuovo progetto, un distacco dal passato: "Come dissi in conferenza, per me è iniziato un nuovo ciclo, quindi devo mettere in disparte tutto quello che è successo fino al 30 giugno dello scorso anno, facendo tesoro degli errori e maturando anche su alcuni profitti. Oggi abbiamo un progetto diverso, ambizioni diverse, un allenatore diverso rispetto a quelli dell'ultima annata, anche se li devo comunque ringraziare perchè l'obiettivo lo abbiamo raggiunto. Nelle ultime partite ci davano per spacciati e salvarci vuol dire che abbiamo fatto un lavoro importante anche di società e tecnico. Adesso guardo a quello che è la Turris e a quello che potrebbe essere, con la speranza che possa crescere come società, crescere con i giovani, come pubblico e mediaticamente".

Sul discorso under: "Abbiamo più over quest'anno che l'anno scorso. Lo scorso anno erano dodici-tredici, oggi ne abbiamo qualcuno in più. Il mister non ha obblighi su chi far giocare e l'ha dimostrato perchè ha finito partite con sei under perchè quei sei under hanno dimostrato di essere giocatori all'altezza per giocare quelle partite, non perchè obbligati. La stessa cosa lo scorso anno, ad un certo punto ci siamo detti di mettere la squadra migliore per quel momento. In tre-quattro partite non abbiamo raggiunto la quota under, ma nelle restanti partite li abbiamo impiegati perchè i ragazzi meritavano di giocare. Non dobbiamo far passare il messaggio che la società obbliga il mister di giocare con gli under, no. La società crede nel progetto giovane e come tale oggi i giovani si stanno dimostrando all'altezza; se oggi giocano quattro-cinque under, è perchè il mister ha ritenuto che in quel momento il mister ha ritenuto opportuno che i ragazzi meritassero di giocare".

Sull'umore del presidente: "Il presidente è un passionale, quindi è inutile nascondere che, come dice lui e lo afferma anche il fratello Giuseppe, quando la Turris perde, per un paio di giorni hanno difficoltà anche ad iniziare a lavorare nelle proprie aziende. Il momento attuale non aiuta in positivo l'umore del presidente, è il primo ad essere dispiaciuto ed è normale per una persona che non fa mancare nulla a questa società, facendo dei sacrifici importanti, che è sempre vicina alla squadra ed anche oggi era presente a pranzo in ritiro con la sua famiglia. E' vicino e sarà sempre vicino alla Turris perchè è il primo ad essere dispiaciuto e tiene molto alla Turris e alla sua città".