Il valzer dei titoli sportivi: quando il calcio viaggia con la valigia in mano. Mors tua vita mea...

14.04.2025 16:40 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Il valzer dei titoli sportivi: quando il calcio viaggia con la valigia in mano. Mors tua vita mea...
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Una volta erano sacri. Il titolo sportivo, come la denominazione, erano simboli d’identità, quasi quanto il logo o i colori sociali. Nessuno avrebbe mai pensato di traslocarli da una città all’altra. Oggi, invece, sono diventati strumenti di sopravvivenza o semplici “matricole” da vendere, scambiare, adattare. La norma impone almeno due categorie di distanza per ripartire dopo un fallimento, ma il sistema ha ormai normalizzato l’idea di riciclare titoli di altri territori per non sprofondare troppo in basso.

Così, mentre alcune piazze salvano la categoria, altre perdono il calcio giocato. Ma non scandalizza più nessuno. Nemmeno quando si è costretti a convivere per un anno con una denominazione diversa da quella storica, perché i tempi del trasferimento o della fusione non lo consentono subito.

La Turris conosce bene questa dinamica. Nella sua storia recente, ha cambiato più volte titolo e denominazione per evitare ripartenze troppo penalizzanti:

- 2003: Dopo il fallimento dell’era Pesce, la squadra riparte con il titolo del Gaudianum (Qualiano), iscrivendosi in Eccellenza come Gaudianum Torrese;

- 2004: Acquisito il titolo di Serie D dell’Ercolanese, ritorna allo storico nome Turris;

- 2012: Il titolo del Neapolis Mugnano viene trasferito a Torre del Greco come Torre Neapolis;

- 2014: Moxedano riporta il titolo a Mugnano, lasciando Torre senza calcio;

- 2014-15: Per ripartire, si punta sul titolo del Miano in Eccellenza. Il cambio di nome non è possibile in tempo, così la Turris gioca il campionato da A.S.D. Miano, pur mantenendo simboli e colori. Vince e torna in D, recuperando poi la storica denominazione.

Quel titolo, nel tempo tornato a chiamarsi Turris, ha retto fino all’esclusione dalla Serie C per motivi economici. Ora il futuro del calcio biancorosso si trova a un bivio:

- Ripartire dall’Eccellenza, due categorie sotto, con un nuovo titolo e il nome Turris già spendibile, previa richiesta d'ammissione in sovrannumero firmata direttamente dal sindaco (costo: 100mila euro a fondo perduto);

- Ripartire dalla Serie D, una sola categoria sotto, acquisendo un titolo esistente da un’altra città della stessa provincia (come Pompei o Pozzuoli).

Quale che sia la strada scelta, non deve scandalizzare nessuno. Perché nel calcio di oggi, la storia non si scrive solo sul campo, ma anche nelle pieghe dei regolamenti, nei passaggi di mano e nei compromessi con la realtà...