L'editoriale di Ettore Troia: "La ricetta contro la paura viene dalla nostra storia. Di gente che non sa mollare..."
Di una cosa possiamo essere certi. Anche quando il nostro percorso viene fuori così, macinando record su record, nessuno di noi si è mai interessato di ciò che tutto questo avrebbe potuto garantire. Ed è ancora così, anche dopo il risveglio ‘post Latte Dolce’. La nostra natura non pianifica nulla delle nostre vite di tifosi. Non abbiamo mai programmato niente. E’ per questo che sappiamo riorganizzare, improvvisare e ripartire. Quello che un tifoso corallino esperto pensa oggi, la Turris lo farà domani. Sono limiti, contraddizioni, risorse interiori. Siamo stati programmati così, vite in costante aggiornamento.
Quando cresci in un posto come questo, poi, anche solo inconsciamente chiedi il tuo personale momento di gloria e di bellezza. La convinta ricerca del bello è la chiave di tutto. Credo che una delle cose strane dell’intero percorso dell’era Colantonio nasca quando le persone, improvvisamente, ricominciano ad affermare con orgoglio: ‘sono di Torre del Greco e tifo Turris’. E’ lì che la parola Turris assume valore di progetto, un progetto ancora saldamente legato alla sua gente. Perché l’affetto di ieri a fine gara parla chiaro.
Siamo tutti stretti, oggi più che mai, intorno a questa squadra straordinaria, protagonista di un cammino che è già storia. ‘La gente che non sa mollare’, esattamente questo. Non chiedetemi perché. Non ci sono spiegazioni logiche e, ad un certo punto, abbiamo smesso anche di cercarle. Un miscuglio di entusiasmo e futuro, ad un passo dal sogno. Certo che siamo nel momento più delicato della stagione, inutile nascondersi.
E allora eccoci, siamo ancora qui, siamo ancora noi. Perché questa è la nostra natura, non possiamo farci nulla. Con questa storia ancora tutta da scrivere.
Ettore Troia