L'amaro retrogusto post Catanzaro: "Ho visto cose che voi umani..."
“Abbiamo perso a causa dell’arbitro” è una concezione che ho sempre detestato per commentare una sconfitta. “Ci hanno hanno fatto perdere perché diamo fastidio” è una frase che, da romantico del calcio, odio ancora di più. Né uso la parola malafede, altrimenti dovrei smettere di seguire il calcio ed iniziare ad appassionarmi ad altri sport.
Per intenderci: il pari con la Juve Stabia lo commento in quanto tale, senza ricorrere al “ci mancano due punti per quel rigore nettissimo non fischiato su Tascone nel primo tempo”; oppure, il pari con il Foggia lo commento per un errore di Lorenzini da cui è nato il 2-2 e non con “l’arbitro e il guardalinee non hanno visto che il fallo era fuori area”; o ancora, non commento la sconfitta casalinga con il Potenza solo perché alla Turris non è stato fischiato un rigore nel secondo tempo.
Ma quanto visto ieri ha fatto ricredere anche me: perché la seconda ammonizione di Esempio, pura fantascienza, è stato solo l’apice di una condotta di gara che ha lasciato interdetti. Perchè oltre a quel secondo giallo (per coerenza, poi, perché non ammonire nel secondo tempo anche Da Dalt per la stessa e identica cosa?), ho visto tanti falli chiamati in ritardo o falli dubbi fischiati solo dopo le urla dei calciatori del Catanzaro.
Le mani in testa dei calciatori della Turris, invece, non sono serviti a far fischiare le punizioni, come quella sacrosanta nel primo tempo per un’evidente spinta su Romano lanciato in contropiede. E se finanche qualche (sportivo) tifoso del Catanzaro ha ammesso sui social che gli errori arbitrali sono stati evidenti, allora mi convinco che ci ho visto giusto.
Non mi sarei mai aspettato di commentare una partita affermando che è stata decisa da una pessima condotta arbitrale, ma tant’è… Sarebbe stato bello vedere le due squadre in undici, con il Catanzaro in svantaggio alla ricerca del gol e la Turris a provarci in contropiede, sfruttando gli spazi lasciati dalla difesa giallorossa.
Io pensavo che la celebre frase “Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare…” avrei dovuto utilizzarla dopo un viaggio di oltre quattro ore sotto una pioggia battente, vento e nebbia fitta in alcuni tratti. Invece mi ritrovo ad utilizzarla per il signor Marini di Trieste. E la vera sconfitta di ieri è stata proprio questa.