TUTTO E' - Il doppio ex Lunerti: "Gioie e dolori mi legano a Torre del Greco e Castellammare. Giannone uno dei pochi talenti rimasti in circolazione..."

Domenica prossima ritorna un grande classico del calcio campano, quello che vedrà di fronte Turris e Juve Stabia al Romeo Menti di Castellammare. Una sfida che rievoca tanti ricordi, ma soprattutto il sapore della vecchia serie C, quella che ogni settimana presentava battaglie durissime e seguitissime, tanto dentro come fuori dal campo. Ad incarnare quel vecchio tipo di calcio, che ancora oggi suscita tanta nostalgia, è Giorgio Lunerti, uno degli attaccanti più forti della terza serie tra gli anni ’80 e ’90, che ha vestito sia la casacca dei corallini che delle vespe, divenendone un simbolo.
IL DOPPIO EX - Una sorta di “eroe dei due mondi”, dato che l’ex bomber di San Benedetto del Tronto ha lasciato una traccia indelebile in entrambe le piazze, come da lui stesso confermato: “Torre del Greco e Castellammare rappresentano due tappe molto significative della mia carriera - rivela Lunerti al settimanale locale Tutto E' -. A ciascuna di essa mi lega sia un ricordo estremamente positivo che un’amarezza ancora oggi difficile da digerire. Ad esempio, la stagione con la Turris (1981-1982, serie C2) è stata una delle più belle dal punto di vista individuale, la seconda migliore in assoluto per gol segnati in tutta la mia carriera, avendone realizzati ben 14, ma macchiata da una promozione sfuggita nel finale, dopo il pareggio alla penultima giornata con il Brindisi. Ricordo come se fosse ieri la dura contestazione dei tifosi, che ci accusarono di aver mancato volutamente la vittoria, ma in realtà non eravamo una squadra partita con l’obiettivo del salto di categoria e pagammo sul più bello lo scotto dell’inesperienza, dato che eravamo una squadra molto giovane. A cominciare dal sottoscritto, visto che avevo 21 anni ed ero solo al mio secondo anno nel calcio dei grandi”.
L’ERA GIALLOBLE’ - Un mix di gioie e delusioni caratterizza anche l’avventura di Lunerti con la casacca della Juve Stabia. Un biennio condito da 22 reti: “Il matrimonio con la Turris si materializza agli albori della mia carriera, mentre quello con lo Stabia nella pIena maturazione calcistica, a 32 anni. Passo alle vespe durante la floridissima era Fiore, presidente che non badò a spese per costruire una corazzata che vinse il campionato di C2 nel 1993. Rimasi a Castellammare anche l’anno successivo, culminato però con un triste epilogo, visto che perdemmo la serie B nei playoff con la Salernitana”.
IL PROSSIMO DERBY - Dal passato al presente, con Lunerti che rivela le sue sensazioni in merito al prossimo scontro tra i suoi vecchi colori: “Sembra un’annata di transizione sia per la Turris che per la Juve Stabia. I corallini, forse, hanno mollato un po’ la presa dopo un girone d’andata superbo ed ora stanno pericolosamente arrancando, con il rischio di essere risucchiati nei playout. La Juve Stabia, invece, è partita con l’obiettivo playoff, ma finora anch’essa è stata un po’ incostante. Essendo un doppio ex, non posso che augurarmi un pareggio. Nel calcio di oggi tutti i giocatori mi sembrano uguali, le caratteristiche individuali sono un po’ soffocate da questa ricerca ossessiva della manovra ragionata e collettiva. Ma devo dire che Giannone della Turris è ancora uno dei pochi talenti rimasti in serie C, che si distacca dagli altri per qualità e fantasia…”.