Sprofondo Turris. Caneo torna a parlare: "Cammino disastroso, ma non ho mai avuto così tanta sfortuna. Squadra destabilizzata da inizio stagione..."

12.11.2023 18:20 di  tuttoturris .com   vedi letture
Fonte: Andrea Liguoro - Tuttoturris.com
Sprofondo Turris. Caneo torna a parlare: "Cammino disastroso, ma non ho mai avuto così tanta sfortuna. Squadra destabilizzata da inizio stagione..."

Mister Caneo torna a parlare dopo alcuni match e si ritrova a commentare l'ennesimo ko interno, che questa volta costa il sorpasso in classifica da parte del Monopoli.

Sulla sconfitta: "Sono qui per rispetto a voi (giornalisti, ndr) e alla nostra gente, perchè se avessimo vinto, come avevo detto, non sarei venuto. E' giusto che sia qui perchè le cose stanno andando male, troppo male rispetto a quello che riusciamo a dare. In questa situazione ci stiamo malissimo noi, so che il pubblico ci sta male più di noi, però noi siamo gli artefici di questo percorso che abbiamo fatto fino ad ora un pò disastroso. Non voglio appellarmi a nessun tipo di sfortuna, però ci gira male. Nelle ultime nove partite, ne abbiamo perse otto, ma sempre uno a zero giocando un certo tipo di calcio, cercando anche di portare a casa dei punti importanti. Questa squadra sta soffrendo molto, ho visto gente piangere a fine partita, questo dimostra l'attaccamento che hanno i giocatori verso la maglia, verso la loro professione. E' un momentaccio davvero brutto da cui dobbiamo uscirne tutti a testa alta, nel senso che dobbiamo continuare a lavorare, a portare avanti un progetto che per quest'anno è la salvezza. Stiamo lottando per cercare di portare questo risultato alla fine della stagione. Salvandoci abbiamo fatto il nostro compito, il nostro dovere, poi il prossimo anno si vedrà. In questo momento ritengo opportuno dire che la squadra ha dato tutto anche oggi, abbiamo sbagliato due situazioni da gol nel primo tempo, loro sono riusciti a fare un gol senza mai tirare in porta, come ci succede ultimamente. Dobbiamo cambiare tendenza, sappiamo che prima di tutto siamo uomini, atleti e guardiamo in faccia alla realtà, quindi dobbiamo reagire perchè il calcio è fatto di questi episodi, circostanze e soprattutto di riabilitazione. Ci sono partite da giocare per poterne venire fuori e riabilitarsi, adesso la nostra missione è questa".

Sul mercato di gennaio: "Siamo a novembre, dobbiamo fare altre partite che ci danno poi la possibilità a bocce ferme di pianificare, ragionare senza nessun tipo di pregiudizio. In questo momento dobbiamo essere uniti, in questa settimana abbiamo lavorato molto sull'aggregazione e dal punto di vista formativo per cercare di fortificarsi insieme. Non posso dire che meritavamo di perdere perchè anche il pareggio sarebbe stato una mezza sconfitta, però oggi come a Caserta, come con il Giugliano, la Juve Stabia, non meritavamo di perdere. Forse avremmo portato a casa i punti per come la partita l'avevamo indirizzata, però gli errori si pagano e noi stiamo pagando caramente, ma tanta sfortuna così non l'ho mai avuta. Ora ci gira tutto male, sono otto partite che va così, una l'abbiamo vinta bene perchè l'abbiamo giocata".

Sulla bontà della rosa: "La mia sensazione in ritiro era già positiva, anche perchè vedevo un lavoro importante, un impegno importante dei calciatori, una reazione. Poi, dal mio punto di vista da allenatore, la squadra vinceva tre a uno, tre a due, tre a tre, e qualcosa ha destabilizzato il mio gruppo, i miei calciatori. Sono stati destabilizzati perchè la si è buttata sul fatto che si prendessero troppi gol, anziché focalizzarsi sul discorso che la squadra giocasse, che fosse propositiva anche se prendeva uno, due, tre gol, che facesse sempre gol, invece così è caduto tutto. Ed è caduto tutto perchè sulla testa dei calciatori, in particolar modo dei difensori, è meglio stare indietro che avanti, che non era opportuno sganciarsi, chiedere calma al portiere per far respirare e recuperare la squadra. Tutte queste cose, secondo me, hanno inciso in modo devastante la nostra mentalità, la nostra identità di gioco. Non si giocava più, i ritmi erano bassi ed in quel modo eravamo sopraffatti dagli avversari. Dobbiamo fare tutti il mea culpa: in primis l'allenatore, poi la squadra, la stampa, la dirigenza e i tifosi".

Sulla frustrazione personale: "Lo è a livello generale perchè la squadra perde fiducia, mentalmente perde metri perchè non ha più fiducia nell'accorciare in avanti e si trova in disperazione quando prendiamo sempre gol in modo estemporaneo dal fatto di fare una partita nella quale ti trovi una squadra che pensi adesso ci facciano gol. A Taranto la sensazione era proprio quella, che la squadra pensasse che prima o poi ci avrebbero fatto gol, si vedeva lontano un chilometro. Non c'entra più il discorso di mettersi a tre, quattro o cinque, il problema è la mentalità. Questa squadra è stata condizionata dal punto di partenza, questa è la disamina. Ripeto che il gruppo è solido, unito ed oggi, finita la partita, ho visto gente disperata, che non si capacita come riusciamo a perdere tutte le volte partite che giochi e che meriti almeno di non perdere".