L'Avellino ricorda l'ex Adriano Lombardi con una partita benefica in suo onore...

Su iniziativa dell’Amministrazione Comunale, mercoledì 8 giugno 2011 (alle ore 20.30) sarà ufficializzata l'intitolazione dello stadio di Avellino al compianto capitano Adriano Lombardi (ex tecnico della Turris), che negli ultimi anni della sua vita ha dovuto combattere con la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica meglio conosciuta come Morbo di Lou Gherig.
LA PARTITA BENEFICA. Considerata la rilevanza dell'evento, l’Amministrazione Comunale di Avellino ha deciso di organizzare per l’occasione anche un incontro di calcio tra le vecchie glorie della Fiorentina e i calciatori che hanno fatto parte, insieme ad Adriano Lombardi, della gloriosa squadra dell’Avellino che ha militato in serie A. L’intera manifestazione sarà ripresa, tra l’altro, dalle telecamere di SKY e SPORT ITALIA.
A scendere in campo saranno, per L’Avellino, i giocatori:
Piotti, Reali, Roggi, Cattaneo, Di Somma, Beruatto, Boscolo, Romano, Massa, i fratelli Marco e Mario Piga, Casale, Colomba, Vignola, Tacconi, Tosetto, De Ponti, Juary, Barbadillo, Marchese e Landini (ex Turris).
Per quanto riguarda, invece, le vecchie glorie della Fiorentina, hanno dato la loro disponibilità i calciatori: Galli, Paradisi, Pazzagli, Baroni, Carobbi, Torricelli, Di Chiara, Faccenda, Galbiati, Malusci, Antognoni, Di Gennaro, Esposito, Baiano, Speggiorin, Chiarugi e Riganò.
Sarà una partita a scopo benefico, il cui incasso sarà interamente devoluto all’Associazione per la SLA.
L'ESPERIENZA ALLA TURRIS. Oltre ad aver preso parte agli anni d'oro dell'Avellino nelle vesti di calciatore, Adriano Lombardi si è distinto nel mondo del calcio anche come allenatore. Ha guidato la Casertana, vincendo il campionato di C1 nel '90-'91. Successivamente è stato tecnico di Avellino, Triestina, Benevento, Giarre e Rimini. Ha chiuso la sua carriera di allenatore nella Turris alla comparsa dei primi sintomi della malattia. Proprio sulla panchina corallina Lombardi ha ottenuto grandi risultati nella stagione '99/'00 quando, subentrando in corso d'opera a Ballarò in una situazione quasi disperata, riuscì a salvare la Turris nella memorabili sfide play out contro il Nardò, conquistando così la permanenza nella vecchia C2.