Giugliano, Bertotto: "La Turris gioca a calcio, noi siamo una squadra quadrata..."

28.10.2023 22:49 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Giugliano, Bertotto: "La Turris gioca a calcio, noi siamo una squadra quadrata..."
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Valerio Bertotto, allenatore del Giugliano, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Turris. Queste le sue dichiarazioni raccolte da Campaniaingol.it: “Abbiamo analizzato la prestazione di qualche giorno fa contro il Crotone. Ho avuto la conferma che questi ragazzi stanno facendo un lavoro davvero eccezionale, di grande crescita. Lo testimoniano la parte tecnica, tattica e fisica. Sono amante dei dati, servono a me per testare se tutto il lavoro fatto sia funzionale alla crescita. Di questo siamo certi, c’è una crescita sotto alcuni aspetti che si è vista anche contro il Crotone nel secondo tempo. Questo vuol dire che la consapevolezza e la certezza di quello che bisogna fare c’è, a tutti i livelli. Non è comprensibile quella parte di primo tempo nella quale, dopo essere andati in vantaggio, abbiamo subito gli avversari. Dobbiamo liberarci da possibili paure o da retaggi dati da un passato non positivo e crearci quelle certezze che un calciatore professionista deve avere. Sono necessarie voglia di rivalsa e rabbia agonistica che fanno mostrare le proprie qualità.

Reputo la Turris una buona squadra, che gioca a calcio. Come tutte le squadre è in fase di evoluzione e in sviluppo, dunque possono esserci delle pecche su cui lavorare nella quotidianità. Una squadra deve essere solida nella sua sostanza, non solo in fase difensiva che rappresenta comunque una chiave importante. Tuttavia è importante fare anche gol. I ragazzi hanno metabolizzato la sconfitta contro il Crotone, abbiamo analizzato la partita e gli episodi sfavorevoli devono portare alla svolta per far sì che il nostro cammino continui in termini di prestazioni e di contenuti numerici decisamente più positivi. Con la Turris mi aspetto una gara, da parte nostra, con le stesse modalità espresse finora, esclusa la parte di primo tempo dell’ultima partita.

La mia squadra è quadrata e posizionata bene, i gol subiti non sono figli di una mancanza di organizzazione, anzi. Se fosse così, sarei il primo ad averci messo la mano. È una filosofia di lavoro che ci sta dando grandi soddisfazioni, manca qualcosa in più in fase realizzativa. Questa è propedeutica affinché tutto ciò che facciamo e chiediamo arrivi ad essere più concreto. Ai miei attaccanti chiedo un grande lavoro nella prima fase, di mettersi in posizione corretta per fare eventualmente un attacco preventivo. Voglio una squadra corta in trenta metri, ci stiamo lavorando, ma siamo ancora un po’ lunghi per un retaggio mentale vecchio che sto cercando di scardinare. Dalla prima partita, a 54 metri di lunghezza di campo, adesso siamo a 41. Anche sul piano fisico siamo passati da dati scadenti ad altri decisamente buoni. Continuerò a lavorare sui nostri concetti".