Giallo Liguori - Stadio affidato all'Alba Turris. Perna (presidente Città di Torre) denuncia: "Società matrioska, legata a chi gestiva la Turris. Tariffario inventato, senza fattura..."

21.04.2025 15:13 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Giallo Liguori - Stadio affidato all'Alba Turris. Perna (presidente Città di Torre) denuncia: "Società matrioska, legata a chi gestiva la Turris. Tariffario inventato, senza fattura..."

Il Comune di Torre del Greco si riappropria ufficialmente dello stadio “Liguori” dopo l’esclusione della Turris dal campionato di Serie C, ma a sorpresa lo riaffida temporaneamente a chi, secondo nota dello stesso ente, lo gestiva fino a ieri. Fino al 31 maggio, infatti, sarà l’ASD Real Alba Turris a occuparsi dell’impianto di Viale Ungheria, in attesa degli interventi di messa in sicurezza e della futura gara pubblica per la concessione pluriennale.

Una decisione motivata dalla necessità di non interrompere le attività sportive in corso, affidando la struttura – come comunicato dal Comune – a un “soggetto che conoscesse profondamente le problematiche e le situazioni locali” e che, sempre secondo una nota a firma del dirigente Pisacane, “da sempre ha gestito la sezione giovanile della Turris Calcio”.

Tuttavia, proprio questo dettaglio ha sollevato più di un malumore: l’Alba Turris, pur formalmente distinta, è ritenuta da molti una continuità della precedente gestione della prima realtà calcistica cittadina, in quanto composta da figure già coinvolte nella sezione giovanile della Turris Calcio, partecipando ai campionati Figc col nome Turris.

Tra le voci più critiche, quella di Massimo Perna, presidente del Città di Torre del Greco, realtà sportiva locale che ha appena raggiunto la salvezza nel campionato di Prima Categoria, che durante la trasmissione Turris Live ha lanciato accuse pesanti: “È un gioco delle tre carte. Sabato scorso, il Comune ha mandato una PEC alle 14:00, affidando per vie brevi lo stadio Liguori all’Alba Turris, una società satellite, una di quelle “matrioske” dove dentro c’è sempre qualcun altro. Alle 18:30 mi chiama un tale Alessandro Coppola – che non conosco nemmeno – e mi dice: 'Se stasera non porti 480 euro in contanti, non ti alleni'. Io gli ho risposto che i soldi si versano con bonifico e con fattura, non in contanti, come se fosse un affitto in nero. Avevano inventato un loro prezzario: 130 euro per una partita dei giovanissimi senza luce, 150 euro per un allenamento, 200 euro per i playout. Ma i soldi dovevano essere in contanti, senza fattura. Tra l'altro, durante la riunione col Comune, abbiamo scoperto che le tariffe ufficiali non corrispondono a quanto ci hanno chiesto...".

Secondo il presidente del Città di Torre del Greco, la situazione è degenerata sul piano economico: “A dicembre, ci siamo trovati con quattro fatture da quasi 14.000 euro per l’uso del campo, salite poi a 17.000 euro nei mesi successivi. Ma nessuno ci aveva avvertiti. La convenzione con il Comune dice altro. Ci hanno anche chiesto due bollette da 5.000 euro per luce e gas. Mi è sembrato di aver comprato lo stadio, tanto ci chiedevano. Eppure, l’anno scorso abbiamo firmato una convenzione: 10.000 euro pagati regolarmente, in tre bonifici. Quest’anno invece siamo a 27.000 euro. E mentre io ho sempre pagato, loro sono morosi con il Comune per 15.000 euro. E nonostante questo, hanno ancora la gestione. A dicembre hanno fatto una rateizzazione, ma non l’hanno rispettata”.

Perna ha anche evidenziato anomalie nei criteri di scelta dell’affidatario:L’Alba Turris non è nemmeno affiliata alla FIGC, ma a una federazione parallela, il CSI. È solo un contenitore. Faccio un esempio molto pratico, immaginando una casa dove vivono marito, moglie e genero. Se il marito non paga più il proprietario di casa, quest’ultimo la fitta al genero. In questo modo, l’Alba Turris gestiva il settore giovanile della Turris 1944. Pertanto, il Comune ha affidato il campo a chi era moroso...”.

Infine, un messaggio chiaro alle istituzioni: “Lunedì mattina abbiamo avuto una riunione con l’ente istituzionale e siamo giunti a un punto fermo: da oggi in poi vogliamo avere come unico interlocutore il Comune di Torre del Greco, perché lo stadio è dei torresi. Non può appartenere a società “scatole cinesi”, che si nascondono dietro mille nomi. Io conservo tutto: PEC, messaggi, ricevute. I telefoni sono pieni di prove. E prima o poi qualcuno ne dovrà rispondere, anche legalmente. Perché nella società di capitali, ci sono responsabilità. E la legge non ammette ignoranza”.