Il modello da seguire - La Virtus Francavilla si gode il nuovo stadio: “Una delle poche realtà del Sud senza barriere. Curva in tempi record, grazie alla gestione per 15 anni…”

Mentre a Torre del Greco ci si rende conto, partita dopo partita, di quanto l’Amerigo Liguori rappresenti, con la sua fisionomia attuale, un limite enorme rispetto a tante altre piazze della serie C, sia per la difficile ubicazione che per la mancanza di un vero settore popolare, la Virtus Francavilla si gode il nuovo impianto e l’incredibile colpo d’occhio nonostante le limitazioni per il Covid, grazie alle ingenti migliorie apportate al "Giovanni Paolo II" direttamente dal presidente Antonio Magrì, una volta ottenuta la gestione della struttura per ben 15 anni.
Lo stesso patron è intervenuto ai microfoni de il Corriere dello Sport - Puglia sulla nuova casa dei biancazzurri: "La cosa bella è il fatto che sia praticamente “attaccata” al campo. Tanto è vero che se un tifoso, a fine partita, allunga il braccio può anche scambiare un saluto con il calciatore. La Curva cosiddetta “senza barriere” è stata approvata da Questura e Coni, e oggi il nostro è uno dei pochi stadi al sud dove c’è solo un metro di protezione per i tifosi. Abbiamo trovato la collaborazione dell’amministrazione comunale e l’ufficio tecnico per tutto questo, li ringrazio perché sono sempre pronti e disponibili nel favorire questo nostro percorso. Durante il Covid abbiamo partecipato al bando per la concessione dell’impianto per cinque anni, noi ne abbiamo chiesti dieci in più impegnandoci a fronte di un investimento di oltre un milione di euro. Abbiamo dato tutte le garanzie e il primo step dei lavori è stato completato in tempi record (sono iniziati il 15 luglio e terminati prima di Ferragosto, ndr). Dopodiché copriremo la tribuna centrale, con la realizzazione degli sky-box e della tribuna stampa, anche per risolvere il problema delle immagini televisive. Il terzo riguarda la nuova sede e il bar da collocare sempre all’interno dello stadio".
Insomma, quello di Francavilla appare un modello necessariamente da seguire per Torre del Greco, per evitare che la presenza della Turris in un contesto calcistico così blasonato e ricco di visibilità, nonché motivo di promozione del territorio corallino sotto tutti gli aspetti, non sia soltanto un episodio isolato e puntuale, di breve durata...