Una cessione che sa di fuga, con tempistiche, modalità e acquirenti poco chiari: che futuro attende la Turris?

30.01.2024 10:13 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Colantonio e Guardascione
Colantonio e Guardascione

Finisce in modo inglorioso, inaspettato, preoccupante, l’era di Antonio Colantonio al timone della Turris. Un percorso glorioso, che aveva riportato e assestato i corallini nel calcio professionistico dopo 20 anni d’attesa, concluso in modo ignobile con un comunicato freddo, superficiale, emanato nella tarda serata di lunedì, all’insaputa di tutti, compresi anche squadra, staff, tecnico, e soci minori del club, dove si annuncia il passaggio delle quote di maggioranza ad un tale Francesco Guardascione.

Una cessione che sa di fuga quella dell’imprenditore torrese, nel bel mezzo di una stagione travagliata, a meno di 48 ore dalla chiusura di un mercato che avrebbe dovuto portare rinforzi di spessore ad una squadra claudicante e che oggi, invece, si ritrova ulteriormente indebolita dopo la partenza di elementi con varie presenze in serie C e sostituiti per lo più da ragazzi senza grande esperienza della categoria.

Una cessione che sa di tradimento, con tempistiche, modalità e finanche acquirenti poco chiari. Infatti, basta effettuare una rapida ricerca sul web per farsi una prima idea, si spera sbagliata, dei nuovi proprietari della Turris. I primi responsi che arrivano dai motori di ricerca parlano di Francesco Guardascione - come si legge sul web – come “un imprenditore originario della Campania, che porta avanti le proprie imprese insieme al figlio Mario, ex calciatore nel ruolo di portiere. Padre e figlio attraverso la Holding Maraja ed insieme ad un altro socio, Antonio Di Lauro posseggono varie attività nel mondo tra cui alcuni resort ed alberghi in Spagna, ma anche una squadra di calcio della Serie B colombiana, il Quindio Fc della città di Armenia”

Negli ultimi mesi il “gruppo Guardascione” è stato accostato in successione a Viterbese, Perugia e Ternana, ma in nessuno di questi casi, alla fine, è maturato l’acquisto delle suddette società. Ancora emblematico quanto successo in Spagna agli inizi del mese di gennaio: il gruppo Guardascione firma un accordo preliminare per rilevare il Sabadell FC, società a pochi chilometri da Barcellona, che gioca nella Primera Federacion spagnola, la terza divisione del campionato iberico (corrisponde alla serie D italiana). Sembra tutto fatto per il passaggio di consegne, tanto che si parla addirittura dell’ingaggio dell’ex portiere Marco Amelia come allenatore, ma sul più bello il club catalano annuncia ufficialmente l’interruzione della trattativa, giustificandola con "l’impossibilità di accreditare la solvibilità finanziaria del gruppo italiano", come riportato dai media locali (CLICCA QUI).

Insomma, Colantonio ha sempre parlato di una Turris "in prestito", da lasciare a chi desse le garanzie per poter fare meglio di lui. Ma il modo e la rapidità con cui si è disfatto del club biancorosso, nonché il mistero sugli interlocutori ai quali ha passato mano e che, a prima vista, non sembrano aver alcun legame professionale con il territorio per poter giustificare un tale investimento, non ispirano alcun ottimismo per il futuro della società. 

La speranza, molto effimera, è che non si tratti di una nuova “era Pesce” per gli appassionati biancorossi che, insieme al sindaco, dovrebbero mobilitarsi per fare chiarezza su quello che, ad oggi, appare un triste ed ingeneroso epilogo di una bellissima storia, durata sette anni.