Turris, ci vuole più equilibrio. In tutti i sensi...

18.11.2015 11:34 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Turris, ci vuole più equilibrio. In tutti i sensi...
© foto di Salvatore Varo

Turris, ci vuole più equilibrio, dalla società al mister, passando per la squadra. Il momento attuale dei corallini infatti si puó sintetizzare come il frutto di un’instabilitá generale su più fronti.

QUESTIONE DI EQUILIBRIO - Da una parte c’è la solita “schizzofrenia” della squadra, che alterna grandissime prestazioni a blackout repentini, tipica delle rose molto giovani. Dall’altra i continui esperimenti dell’allenatore, che ad oggi non ha ancora trovato un assetto stabile, ruotando continuamente schema ed interpreti. Ma anche la societá ha evidenziato un certo squilibrio nei giudizi, esternando opinioni e commenti sui social che forse sarebbe stato meglio circoscrivere alle pareti dello spogliatoio, al fine di preservare la squadra da facili critiche.

LA CLASSIFICA NON E' MALVAGIA - Che non sarebbe stata un'annata facile, che gli obiettivi sarebbero stati ridimensionati e che c’era il rischio di sconfitte nette come quelle di domenica, vista anche la rosa, purtroppo lo si sapeva giá. Tutto sommato però la Turris, nonostante risorse non eccelse e limiti tecnici, detiene per ora una classifica in linea con il programma salvezza stilato in estate. Ma è chiaro che se dovesse arrivare qualche sconfitta di troppo, allora il rischio concreto di essere risucchiati nei play out imporrebbe accorgimenti tempestivi. Provvedimenti che potranno e dovranno essere presi in sede di mercato, perchè ci sono oggettive lacune che vanno colmate, indipendentemente da come andranno le prossime due gare.

LA CONSAPEVOLEZZA - Ci vuole calma e sangue freddo per salvarsi e paradossalmente in questo momento la parte che appare più equilibrata è proprio quella dei tifosi, intelligenti nel non esaltarsi dopo la vittoria con il Taranto e maturi nel non condannare la squadra dopo la sconfitta sonora di Fondi. Inutile nascondersi. Questa è una squadra giovane, con dei calciatori alla prima esperienza in serie D, altri fermi da qualche anno e pochi esperti, tra i quali alcuni che l’anno scorso non erano titolari in Eccellenza. Una squadra che però ha dimostrato che in determinate condizioni psico-ambientali può andare anche al di lá dei suoi limiti o, viceversa, rendere al di sotto dei suoi stessi standard.

Ci vuole pazienza ma l’esempio deve venire dall'alto...