Dall'inferno se ne esce tutti insieme. Ora serve l'uomo in più...

16.02.2015 15:12 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Dall'inferno se ne esce tutti insieme. Ora serve l'uomo in più...
© foto di Salvatore Varo

22 febbraio, ore 15: grande appuntamento per la Turris nella sua marcia verso il ritorno in serie D. Al Liguori è attesa la Sessana, seconda in classifica distante una sola lunghezza, nello scontro diretto che, a sole otto giornate dal termine del campionato, potrebbe essere già decisivo per la lotta promozione. Infatti con i tre punti gli uomini di Santosuosso metterebbero una seria ipoteca sulla vittoria finale.

Il salto di categoria è certamente un atto dovuto nei confronti di una piazza dal grande passato e dai grandi palcoscenici, ma è pur sempre vero che vincere non è mai facile, che si tratti di Prima Categoria o serie A. E solo chi segue la Turris da tempo sa bene quanto sarebbe importante tornare a vincere un campionato dopo ben 18 anni, per ricreare entusiasmo e avvicinare alla prima squadra cittadina le nuove generazioni, smarrite nell’ultimo decennio di dilettantismo.

La gara di domenica è fondamentale per abbandonare quell’inferno chiamato Eccellenza, fatto di polvere, veleni e dispetti da quattro soldi, nonché caratterizzato da una mediocrità generale sia sotto l’aspetto tecnico che organizzativo. Un insulto, per certi aspetti, alla storia della Turris, che un tempo faceva tremare i capoluoghi d’Italia. Allo stesso tempo però vivere di ricordi, senza aprire gli occhi, potrebbe essere solo deleterio e la realtà dice che l’Eccellenza è stata un’ancora di salvezza per evitare la prima morte, data ormai per scontata quest’estate, in settant’anni di vita. Un sacrificio inevitabile per non cadere nell’oblio dopo la fuga di Moxedano ed il mancato interesse alla causa da parte di alcuni imprenditori locali.

Bisogna uscire da questo inferno, ma per farlo è necessario il sostegno di tutti, di tutti coloro legati ai colori e non ai presidenti, di tutti quelli che sono nati e cresciuti con l’amore per questa maglia. C’è bisogno del vecchio ruggito del Liguori, simile ad un vecchio vulcano apparentemente dormiente, che perde pezzi anno dopo anno, ma che conserva dentro di sé una miccia incandescente. Basta poco per accenderla, come dimostrano i big match degli ultimi anni, basta un sussulto di orgoglio per tornare ad essere il fortino protagonista di tante battaglie.

Questo è l’anno zero per tutti, ma a partire da domenica c’è subito la possibilità di iniziare un nuovo ciclo, un nuovo cammino per riportare la Turris dove merita. Urge il dodicesimo uomo nel momento più decisivo: lo merita la squadra per il rendimento e la professionalità mostrata finora, lo merita soprattutto questa società che, a differenza di altre, ha accettato una sfida difficile e assai rischiosa senza pretendere nulla in cambio, mostrando un rispetto e un’apertura verso la tifoseria che forse ha pochi precedenti.

Proprio grazie a questo feeling spontaneo tra proprietà e tifosi, la risposta della piazza finora è stata già soddisfacente, considerando appunto la categoria. Ma per l’impegno più ostico della stagione Torre del Greco può e deve fare molto di più. I ragazzi han bisogno di te…