L’ANALISI - Tra calciatori non pronti e silenzi, ora dalla società una risposta alla città che ha risposto

Le tre illusorie vittorie del ritorno di Baratto sulla panchina della Turris, oltre a dare un’idea di compattezza squadra-allenatore che potesse sopperire nell’immediato a qualche difficoltà tecnica, hanno indotto la società corallina a commettere un altro errore di valutazione sul mercato: scommettere su calciatori che avrebbero potuto dare una mano concreta solo dal prossimo gennaio (Gallozzi per condizione atletica, Danti per la squalifica in dote) contando di rimanere, nel frattempo, ancora in piena corsa-promozione. I due infelici derby contro Aversa e Pomigliano hanno invece dimostrato che, per sostituire i vari Palumbo e Picci, serviva gente pronta subito. Perché un impensabile dicembre sta compromettendo la stagione in maniera già irreparabile, anche per il clima di sfiducia che si sta adesso creando intorno a squadra e società.

A Pomigliano, l’ingresso finale di Pasquale Ferraro (non per la persona, ci mancherebbe), oltre a confermare che Gallozzi non è in questo momento ritenuto dall’allenatore in grado di incidere nemmeno per mezzora sulle partite, rappresenta l’emblema di un momento pieno di contraddizioni. Che esige però risposte dalla società, la quale anche nel dopo-gara del “Gobbato” ha proseguito invece il suo silenzio stampa. Il presidente Giugliano e gli altri soci dicessero con chiarezza adesso cosa dobbiamo aspettarci: un ridimensionamento con svincolo di qualche altro calciatore dall’ingaggio pesante per limitare i danni e puntare a salvare semplicemente la categoria o un tentativo disperato di provare ancora a rincorrere il vertice? O ancora: può eventualmente interessare alla Turris la strada dei playoff?

La città di Torre del Greco, che mai come questa volta ha risposto (dagli abbonamenti agli sponsor fino alle centinaia di tifosi presenti a cantare anche a Pomigliano), ora merita… una risposta.