Caso Liguori - Attesa per il Consiglio veritá, ma Colantonio avverte: "Una proroga rimanderebbe solo il problema. L'affido diretto e pluriennale l'unica strada per dare un senso a presente e futuro..."

24.10.2018 12:20 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Caso Liguori - Attesa per il Consiglio veritá, ma Colantonio avverte: "Una proroga rimanderebbe solo il problema. L'affido diretto e pluriennale l'unica strada per dare un senso a presente e futuro..."
© foto di Pasquale D'Orsi

Si avvicina il momento della veritá per quanto concerne la risoluzione del caso Liguori. Domani sera il terrá il Consiglio Comunale decisivo che, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe ufficialmente annullare il "bando della discordia" ed estendere la gestione dello stadio fino al termine della stagione alla societá corallina. Non è da escludere la formula della proroga alla Jopa Pepito, da intendere come un cambio di forma ma non di sostanza, dato che in tal caso si tratterebbe pur sempre di una concessione temporanea, in attesa che vengano poi delineate le linee guida per un affidamento pluriennale (le ultime voci parlano di un nuovo bando che andrebbe a privilegiare non tanto l’offerta economica quanto il progetto di migliorie per l’impianto di Viale Ungheria).

Per l’occasione ci sará nuovamente una rappresentanza di tifosi corallini a Palazzo Baronale, ma è annunciata anche la presenza del presidente Colantonio, il quale però avverte sui possibili scenari: “Cercherò di esserci anche io e spero che mi venga data l’opportunitá di spiegare determinate cose. E’ bene che la gente sappia che un’eventuale proroga fino al termine della stagione rimanderebbe solo il problema, senza però risolverlo. L’unica strada per poter programmare è l’affidamento diretto e pluriennale, soluzione che tra l’altro è stata dimostrata legittima e praticabile. L’unico modo infatti per dare un senso anche alla ricerca di un eventuale piazzamento playoff, nella stagione in corso, è la certezza di poter poi cominciare con anticipo i lavori di adeguamento dello stadio, a partire da febbraio o marzo, i cui costi ovviamente di questi tempi non possiamo pretenderli dalle casse comunali. Costi che qualsiasi privato potrebbe pensare di investire soltanto con la garanzia di gestire la struttura per un tot di anni. Che senso avrebbe infatti lottare per entrare nella graduatoria dei possibili ripescaggi, se poi non abbiamo lo stadio a norma per richiederlo? E bisogna anche agire d’anticipo, perché deroghe non sono concesse e bisogna avere giá tutto pronto nel momento in cui si inoltra la domanda di ammissione ai campionati professionistici”.

Colantonio aggiunge: “Vada come vada, ribadirò sempre e comunque che il titolo sportivo non si muoverá mai da Torre perché appartiene alla cittá e ai tifosi, anche se un domani non dovessi più esserci…”.