Retroscena - L'ex Pensabene: "Ho ancora una vertenza in corso con..."

24.04.2015 13:00 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: tarantobuonasera
Retroscena - L'ex Pensabene: "Ho ancora una vertenza in corso con..."

BuonaSeraTaranto ha contattato in esclusiva Andrea Pensabene, 57 anni, siciliano di Palermo e con trascorsi in Puglia da allenatore a Martina Franca, Trani e Manfredonia, che ha detto la sua su questo finale di campionato.

Ad ottobre ero stato vicinissimo al Brindisi, ma ho rinunciato per problemi familiari. Ormai con la vostra terra ho dei legami molto forti visto che ho allenato in diverse piazze importanti, mi piacerebbe un giorno cimentarmi su Taranto che a mio parere è alla pari della mia Palermo come blasone e passione della gente. Ho lanciato oltretutto Giuseppe Giglio nella Primavera rosanero, mi dispiace che abbia reso meno di quanto ci si aspettava, di sicuro rimane uno molto forte sotto rete. Il girone H lo seguo sempre con grande interesse, secondo me tutto si deciderà domenica, se la Fidelis Andria non perderà a Cava de’ Tirreni contro il mio amico Massimo Agovino, sicuramente il campionato si chiuderà definitivamente”.

Una serie D ancora una volta macchiata da penalizzazioni e classifiche riscritte.
“E’ un quadro che mi lascia semplicemente nauseato perchè purtroppo non cambia mai niente, è tutto un film che sembra quasi la ripetizione reiterata di un monologo mai cambiato. Io stesso ho ancora una vertenza in corso con la Turris, che ho guidato lo scorso anno (riferendosi all'attuale Neapolis di Moxedano, nella precedente esperienza a Torre del Greco). Se sommiamo tutte le cause degli allenatori con le loro ex società credo che quasi nessuno potrebbe più iscriversi al campionato. Ma il presidente federale Tavecchio noto che è bravo solo a fare il gioco delle tre carte in tal senso e non tiene conto che questi campionati, compresa la nuova Lega Pro, sono assolutamente falsati”.

Un girone, quello H, sempre difficile.
“Lo è da sempre perchè ci sono grosse piazze che hanno storia e blasone alle spalle. Ma dico anche che servono dirigenze all’altezza e soprattutto progettualità, altrimenti va tutto a rotoli, basti vedere come la vostra regione sia fuori dai grossi giri calcistici da tempo e si ha un quadro chiaro e conciso. Ma anche in Sicilia, eccetto Palermo, Catania e Trapani il discorso è identico, ormai fare calcio costa ed anche molto, quindi ecco spiegato il tutto”.