La combine fallita in Hinterreggio-Neapolis: in ballo anche il ds della Juve Stabia...

20.05.2015 18:30 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: stabiesi.net
La combine fallita in Hinterreggio-Neapolis: in ballo anche il ds della Juve Stabia...

Finisce 2-0. E’ il 7 settembre 2014 quando l’Hinterreggio supera in casa il Neapolis. Una partita che finisce nelle carte dell’indagine “Dirty Soccer”, curata dalla Dda di Catanzaro che, con 50 fermi, è convinta di aver sgominato un sistema criminale dedito al calcioscommesse illegale tramite l’accordo per truccare i match di Lega Pro e del Campionato Nazionale Dilettanti. Quella partita di inizio campionato, però, sarebbe dovuta finire diversamente. E solo il voltagabbana di qualcuno avrebbe impedito, di fatto, la vittoria del Neapolis, nettamente inferiore ai padroni di casa sotto il profilo tecnico. Tanti i personaggi chiave della vicenda. Su tutti Pietro Iannazzo, ritenuto un uomo di rilievo della ‘ndrangheta di Lamezia Terme e, ancora, Fabio Caserta, ex calciatore con un fulgido passato nella massima serie, ritenuto un socio occulto dell’Hinterreggio per il tramite della moglie. Aalizzando attentamente le conversazioni telefoniche intercorse sull’utenza in uso a Pietro Iannazzo emergevano alcuni interessanti contatti fra costui e Antonio Ciccarone, direttore sportivo del Neapolis (Serie D girone I).

Le conversazioni intercettate ed intrattenute a far data del 24 agosto 2014 tra i soggetti di interesse investigativo cristallizzeranno le fasi salienti dell’organizzazione della “combine” dell’incontro di calcio tra Hinterreggio e Neapolis. L’assunzione dell’iniziativa sarebbe riconducibile a Mario Moxedano e Antonio Ciccarone (presidente e direttore sportivo del Neapolis), i quali contattavano Iannazzo, uomo di ‘ndrangheta, ma anche conoscitore del calcio dilettantistico meridionale, al fine di compromettere l’incontro di calcio in questione. Quest’ultimo infatti si prodiga a contattare e successivamente incontrare a due giorni dal match, Fabio Caserta, ritenuto socio occulto della società reggina, al fine di proporre, sicuramente dietro compenso, l’alterazione della partita, con la vittoria del Neapolis.

Nella circostanza assumono rilevanza i ruoli di Pasquale Logiudice, direttore sportivo della Juve Stabia, dove Caserta milita, ma anche dell’avvocato Mauro Ruga, procuratore sportivo ritenuto vicino all’omonima famiglia di ‘ndrangheta. Sarebbero stati proprio Lo Giudice e Ruga a favorire l’incontro tra Iannazzo e Caserta. Nei discorsi prodromici al tentativo di combine si parlerà dei “campi disponibili” per quel tipo di affari. Quello dell’Hinterreggio sarebbe tra questi. “Io spendo il mio nome” dirà Iannazzo agli interlocutori, dicendo che non era sua intenzione fare “brutte figure”, lasciando anche intendere che il nome Iannazzo in Calabria era ben conosciuto. Scrivono i giudici: “I sospetti, con riferimento all’attività illecita organizzata, si concretizzavano a far data dall’1 settembre, allorché, alcuni giorni antecedenti alla prima giornata di campionato della serie“D” girone“I”, Iannazzo Pietro metteva in atto una serie di contatti telefonici finalizzati a condizionare il risultato finale dell’incontro di calcio Hinterreggio-Neapolis”. La partita si avvicina e le grandi manovre si fanno più intense, soprattutto quando Iannazzo cercherà la disponibilità di un partecipante alla gara, disposto a favorire la combine. Si parlerà anche del prezzo.

…omissis…

Antonio CICCARONE: ma orientativamente per avere un’idea;

Pietro IANNAZZO: sei – sette dai, cinque–‐sette;

…omissis…

Sarà il direttore sportivo della Juve Stabia a dire che la “combine” era fattibile e che era necessario salire a Castellammare per discutere direttamente con “il suo giocatore”. Il calciatore, altri non sarebbe se non Fabio Caserta, calabrese con un passato in serie A con Catania e Palermo, tra gli altri club. Già dopo il primo contatto, Lo Giudice avrebbe ottenuto da Caserta il consenso alla “combine”. E così Iannazzo incontrerà lo stesso Caserta: “La scelta di Fabio Caserta era avvenuta perché il calciatore era ritenuto uomo fidato che dava la sua disponibilità e perchè aveva rapporti con la società calcistica dell’HINTERREGGIO di cui era comproprietaria la moglie”. Tante le conversazioni intercettate da cui gli inquirenti ricaveranno che Caserta, di fatto, gestiva in prima persona una serie di attività all’interno della società reggina. Iannazzo si dirà molto soddisfatto per come Caserta stava “lavorando”: “….per come si sta comportando non sono contento, di più….”.

Gli abboccamenti continuano fino al giorno della partita. È la mattina del 7 settembre quando Iannazzo e Caserta, in compagnia, secondo gli inquirenti, del socio dell’Hinterreggio, Armando Pellicanò, si danno appuntamento nel porto di Reggio Calabria. Subito dopo Iannazzo si premurava di contattare un altro soggetto, tale Cristian (non identificato), per effettuare “scommessa” e, tra le squadre elencate, indicava la vittoria esterna del Neapolis sull’Hinterreggio: “Per effettuare detta scommessa, Iannazzo aveva sicuramente avuto precise rassicurazioni da parte di Caserta e soprattutto dell’intervento di questi presso i calciatori dell’Hinterreggio che con la loro prestazione falsata erano certamente gli unici capaci di procurare il risultato combinato” scrivono gli inquirenti. Finirà però diversamente. L’Hinterreggio vincerà 2-0. “Non c’è più gente seria” commenterà tra l’amarezza e la rabbia Iannazzo, che si lascerà andare anche a una minaccia, neanche tanto velata:

…omissis…

Bobo (MAZZEI Antonio): fagli i complimenti;

Pietro IANNAZZO: gliel’ho fatti, p.i. gli ho fatto i complimenti, gli ho detto che ci incontriamo presto e tutto a disposizione;

Bobo (MAZZEI Antonio): p.i.;

Pietro IANNAZZO: che il calcio è galantuomo.

La stessa sera Iannazzo si sentirà con Carmelo Rappoccio, in quel periodo direttore sportivo dell’Hinterreggio, annunciandogli che quando si incontreranno gli racconterà “il bel regalino” che gli aveva fatto Fabio. Fabio sarebbe proprio Fabio Caserta.

Tuttavia, per gli inquirenti il risultato alterato non si realizzava sul campo non perchè i complici non si fossero mantenuti agli accordi ma perchè evidentemente il tasso tecnico della squadra del Neapolis, per come lo aveva sottolineato lo stesso Iannazzo (…una squadra di babbi…) era cosi inferiore aquella dell’avversario Che avrebbe avuto bisogno di “comprare” un numero di giocatori superiori a quelli assoldati da Caserta.

TRATTO DA ILDISPACCIO.IT