L'ex Esposito ricorda la Turris: "Vinto lo scetticismo iniziale. Una fortuna giocare con Cosa..."

28.11.2014 21:00 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: campaniagol.it
L'ex Esposito ricorda la Turris: "Vinto lo scetticismo iniziale. Una fortuna giocare con Cosa..."

Nel corso di una lunga intervista rilasciata a Campaniagol, il bomber Gennaro Esposito, attualmente in forza alla Battipagliese di Corino, ripercorre la sua lunga carriera, parlando anche della sua esperienza alla Turris.

Da Benevento a Battipaglia - Dopo la Pro Vasto, altre tre esperienze in C2 tra Benevento (dove perde la finale playoff ai supplementari), Cassino e Lamezia. Tra problemi fisici e d'ambientamento, ad Esposito le cose non vanno proprio benissimo. Si apre allora la prima parentesi di Gennaro in D, prima ad Orvieto, poi a Rieti (20 gol in meno di 40 presenze in due stagioni) e si chiude, in maniera solo temporanea, a gennaio 2010, quando il Vico Equense lo chiama in C2. "A Vico retrocedemmo dopo i playout, uno dei più grandi rammarichi della mia carriera." Dopo Vico e lo Spoleto in D (13 reti), Esposito ha un periodo di stop, colpa forse dell'agente sbagliato di turno che, invece di pensare al bene del calciatore, aspetta l'offerta giusta per guadagnare qualcosa in più. "A settembre inoltrato decisi di accasarmi alla Turris e all'inizio mi sentivo quasi uno sconosciuto." Nonostante il curriculum invidiabile, infatti, il girovagare lungo tutta la Penisola aveva forse allontanato Esposito dalle grazie degli addetti ai lavori campani. Niente di più semplice per un bomber: per farsi conoscere, basta fare gol. E a Torre, ne arrivano a grappoli: 17 in 27 presenze con la maglia corallina"Lì ebbi la fortuna di poter giocare ed imparare tanti trucchi del mestiere da Vincenzo Cosa, un'istituzione dei bomber di fine anni 90' ed anni 2000. Alla mia prima esperienza in D campana, poi, devo anche molti altri insegnamenti. Ad esempio capì che rispetto al Nord, dove si pensa forse più a giocare tranquillamente, qui c'è molta più cattiveria agonistica, devi imparare ad usare anche le maniere forti se non vuoi prenderle." Dopo la Turris, la Casertana, squadra alla quale Esposito è rimasto molto legato: "La piazza non era per nulla da D, anzi, forse le sta stretta anche la Lega Pro. Fu una bella stagione e sono molto contento di aver potuto contribuire al ripescaggio in Lega Pro dei falchetti con la mia tripletta in semifinale playoff." Dopo i festeggiamenti è ora di fare nuovamente le valigie, per approdare a Vallo della Lucania, sponda Gelbison. "L'ambiente è molto tranquillo e puoi lavorare bene, ma a me sono sempre piaciute le piazze calde, così a dicembre (e parliamo dell'anno scorso ndr) mi accasai al Pomigliano di mister Biagio Seno e patron Pipola. Mi convinsero subito a sposare la causa con una frase: mi dissero che servivo a vincere la coppa Italia." Detto, fatto. Putroppo, tutte le storie hanno una fine ed allora anche le strade di Esposito del Pomigliano si dividono. "Quest'anno, prima di accasarmi alla Battipagliese, dove sto benissimo, ho avuto una piccola parentesi a Torrecuso. Lì il rapporto è durato poco. Non dimenticherò mai la data 17 settembre 2014 quando, all'improvviso, mi fu detto che non si voleva più puntare su di me. Mi dispiace essere squalificato e non poter giocare domenica prossima proprio contro il Torrecuso, magari avrei potuto dimostrare di non essere ancora finito."