Inchiesta Dirty Soccer, spuntano alcuni "pizzini": coinvolta anche la Salernitana

21.05.2015 14:00 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: notiziariocalcio
Inchiesta Dirty Soccer, spuntano alcuni "pizzini": coinvolta anche la Salernitana

Vengono a galla in queste ore sconcertanti approfondimenti sul caso 'Dirty Soccer', l'operazione sul calcioscommesse che ha portato a 50 provvedimenti di fermo e all'iscrizione al registro degli indagati di 70 persone. Spuntano alcuni 'pizzini' che inchiodano altre tre squadre, tra le quali anche la Salernitana di Claudio Lotito, appena promossa in Serie B.

Sarebbero almeno altre cinque le partite incriminate su cui gli inquirenti di Catanzaro hanno concluso la prima fase delle indagini. Partite che tirerebbero in ballo almeno altre tre squadre: la Salernitana, già promossa in B, l'Ascoli, secondo nel girone dietro al Teramo, ed il Benevento, secondo alle spalle proprio del club di Lotito.

Il diretto interessato ha successivamente commentato queste indiscrezioni ai microfoni dell'Ansa: "Non ho niente da dire, parlo coi fatti. Il mio intento è quello di continuare ad andare avanti, come sto facendo da tempo, sulla strada del lavoro e dei risultati, è chiaro che da questo punto di vista sto cogliendo nel segno. Non mi interessano le mie bugie, ma solamente la mia coscienza. La Salernitana e i pizzini? Non scherziamo".

Nel corso delle perquisizioni la polizia ha infatti trovato proprio alcuni 'pizzini' con quote, nomi di club e tipi di giocate. In uno di questi figurava una frase che non lascia margini ad interpretazioni: "Se ci beccano ci arrestano".

Una bufera che sembra essere solo all'inizio, i primi passi dell'operazione viene spiegata nel dettaglio dal procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, ai microfoni di 'Radio Uno': "Il filone investigativo parte dall'indagine sulla cosca Iannazzo di Lamezia Terme, il cui capo è stato arrestato 5 giorni fa. Non potevamo uscire prima con questa inchiesta sul calcio perchè avremmo svelato le indagini sulla cosca. Da settembre ad oggi, partendo da Iannazzo, abbiamo intercettato i dirigenti del Neapolis che volevano vincere ad ogni costo il campionato, poi abbiamo esteso l'inchiesta ad altri club".

Secondo il Dda l'intero sistema poneva le sue basi sul Neapolis e sulla Pro Patria, i club maggiormente coinvolti: "Abbiamo scoperto così che si erano costituite due associazioni che avevano come obiettivo la frode sportiva, una faceva capo al Neapolis e l'altra alla Pro Patria, società attorno alle quali ruotava tutto il sistema, con finanziamenti che venivano dall'estero, da serbi che girano per il mondo e che non riusciamo a fermare".