La nuova vita di Manzo: "Potevo ancora giocare, ma per il bene della Turris..."

27.06.2016 06:47 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: Tutto E' Sport - Nello Giannantonio
La nuova vita di Manzo: "Potevo ancora giocare, ma per il bene della Turris..."

Quando Ciro Manzo un paio di mesi fa, preannunciando il suo addio al calcio giocato a fine stagione, auspicava un ricambio generazionale nel suo ruolo (“se la Turris ripartirà da me, vorrà dire che sta sbagliando strada”) sembrava quasi un alieno. Ora che le prospettive societarie e di mercato sono sensibilmente cambiate rispetto a Picerno e dintorni, lex capitano, adesso vice di mister Baratto, trova maggiore senso ad una scelta comunque coraggiosa e non da tutti. “Non nascondo — ammette infatti Manzo — che, se non ci fosse stata di mezzo la Turris, non avrei smesso di giocare in questo momento, dopo una stagione positiva come lultima disputata e per come mi sento sia mentalmente che fisicamente. Non a caso, qualche offerta non mi è mancata nelle ultime settimane. Ho fatto però una scelta diversa, accettando il nuovo incarico che mi ha proposto la società, ma soprattutto non volendo diventare un'ombra ingombrante per chi sarebbe arrivato al mio posto. I centrocampisti che verranno alla Turris, e parliamo certamente di prime scelte per come si sta muovendo la società, non dovranno sentire il peso di un Ciro Manzo in panchina se dovessero sbagliare qualche partita allinizio. Chi nel mio ruolo prenderà le redini della squadra — prosegue - dovrà mostrarsi leader e non tradire le attese, ma non era giusto nemmeno che avesse un altro leader alle spalle”. Ora Manzo pensa solo a ripartire nella nuova veste di vice-allenatore: “La voglia di cominciare è tanta, specie per le premesse che sta creando una società a cui vanno fatti solo i complimenti. Si sta pianificando tutto, a partire dal settore giovanile. Oggi solo un folle potrebbe rifiutare di venire a giocare a Torre del Greco, dove tutto si sentirà tranne che un dilettante. Starà poi a noi, staff tecnico e squadra, dimostrare sul campo e prenderci le nostre responsabilità. Personalmente, ritengo che calciatore e allenatore siano due mestieri diversi: ho il pallino di allenare, ma non posso avere nemmeno la presunzione di farlo subito. È giusto che ora faccia la mia esperienza dietro un tecnico più navigato, avendo sì il giusto confronto ma anche rispetto dei ruoli”. E sulla partita di addio al calcio che meriterebbe al “Liguori”, Manzo conclude: “Passare dal campo allo staff tecnico mi dà comunque quella continuità che non mi fa avvertire un vuoto improvviso. Certo, piacerebbe anche a me chiudere come il direttore Vitaglione, entrando in campo allultima giornata e festeggiando una promozione al Liguori…”.