Venerato esalta la Turris: "Una domenica così non la potrò più scordar. Ma senza l'aiuto istituzionale..."

15.10.2018 11:00 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Venerato esalta la Turris: "Una domenica così non la potrò più scordar. Ma senza l'aiuto istituzionale..."

Mi sento un po’ Morandi, menestrello felsineo di un’italia che non c’è più: “Una domenica così non la potrò mai più scordar…”. Ragazzi miei era il refrain di una vecchia e cara domenica sportiva di tanti anni fa. Calza a pennello. Come si può non rifarsi a Gianni per descrivere e condensare le mille emozioni vissute dalle 10 di mattina fino alle e 17,00? Vi racconto la mia domenica. Mi sveglio con il sottofondo di Rai1. Diretta da Città del Vaticano. Papa Francesco rende Santo il patrono di Torre del Greco. Primo piano su sua icona: brividi. Rappresenta il mio passato e il mio presente: mio nonno era devotissimo, mio fratello idem.

Una città intera si riconosce in quella immagine di pace e altruismo. Il Beato Vincenzo Romano ha unito tutte le anime di una città divisa.  Io credo che, pur nel rispetto delle proprie idee, ci sono valori che dovrebbero unire una comunità. L’amore per la propria città natale, il rispetto che si deve alle figure che la portano alla ribalta nazionale, la passione per tutte le realtà sportive che lottano per i colori cittadini. Turris in primis.

Fabiano, da me sostenuto, sta tirando fuori il meglio dalla squadra, riuscita a rilanciarsi dopo l’infelice partenza. A Bari ho visto un team messo bene in campo, che ha affrontato il quotato avversario senza paura. Se l’è giocata, come piace a me, senza timori riverenziali. Maurizio Sarri mi diceva sempre una cosa: “se proprio devi morire, almeno prova a sparare”. Eliminando gli ultimi 10 minuti, l’undici di Fabiano ha tenuto meglio il campo contro avversari ben più forti. Un nome su tutti: Brienza. sprecato per la categoria a dispetto dell’età non verdissima.  

Sono ottimista per il futuro di questo gruppo, affidato ad un allenatore capace ed esperto. Fabiano lo conosco dal 1988: è sempre stato cocciuto e determinato. Qualità che adoro nelle persone. Detesto quelli che cercano le mezze misure, il compromesso, in campo e fuori. Lo ripeto: il tecnico corallino ha avuto meno di ciò che merita dalla carriera. sa di calcio e sa insegnarlo provenendo dal settore giovanile. Me lo presentò Antonino Lopez, storico segretario e diesse della Turris.  Lo segnalai anni dopo ad Ariedo Braida: ha collaborato per 10 anni con il diavolo. Cesarone Maldini (quanto mi manca: un uomo straordinario) ne intuì subito le qualità. Era il suo segugio preferito. Un altro figlio di Torre che ha dato buona prova di sé nel calcio che conta.

Eppure la domenica a tinte forti mi ha elargito un finale amaro, leggendo, sempre su questo sito, le dichiarazioni post partita del patron Colantonio. Trovo assurdo che il consiglio comunale non decida subito di dare in gestione il Liguori a questa società. Tra mille sacrifici questo piccolo (nel senso economico, non morale) imprenditore ha permesso ai torresi di iniziare a sognare: la gara di Bari resterà nel cuore di tanti,  ci ha visto mezza Italia (grazie alla diretta di DAZN).

Non sono molte le occasioni per ridare lustro alla città del corallo. Il calcio può fare da volano, è assurdo non affidare la gestione pluriennale  dello stadio al presidente della prima squadra cittadina. Il sindaco è stato socio prima, azionista poi, e presidente del club in tempi non sospetti. Con Giovanni Palomba siamo amici di vecchia data pur avendo una impostazione socio-politica diversa  (lui più cattolico e   moderato, io  laico-progressista). Mi aspetto un passo in avanti per definire la querelle. Premessa: la burocrazia italiana crea più di un problema a chi amministra beni pubblici. SI rischiano avvisi di garanzia o richiesta di danni erariali dalla corte dei conti. Questo per non fare del bieco populismo (termine che mi sta parecchio sulle scatole ultimamente, ndr), ma per spiegare ai lettori che non sempre è facile ciò che tutti chiedono.

Bene. Dato a Cesare ciò che è di Cesare, l’attuale consiglio comunale faccia sintesi e trovi la chiave giusta per dare una mano a Colantonio e, soprattutto, alla Turris. viceversa: sarà una ennesima occasione persa. Una delle tante. Basta fare il verso a Marcel Proust (scrisse “Alla ricerca del tempo peduto“): Torre merita di più. Sindaco Palomba (per me resti Giovanni, visto il nostro rapporto schietto e diretto), se ci sei batti un colpo. Te lo scrive un vecchio amico: non deludermi.

Ciro Venerato