Quando c’è la Turris di mezzo, nulla è banale. Con la Fulgor come se fosse il Potenza!

20.04.2018 12:06 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Quando c’è la Turris di mezzo, nulla è banale. Con la Fulgor come se fosse il Potenza!
© foto di salvatore varo

A tre giornate dal termine, mente le rivali si “scannano” in scontri diretti delicatissimi, ti giochi un match point salvezza in casa dell’ultima della classe, la Fulgor Molfetta, manipolo di ragazzini già retrocesso con largo anticipo, con soli 12 punti in classifica e ben 80 reti subite, ossia la media di 2,5 reti incassate a partita. Sulla carta, dunque, dovrebbero esserci tutti i presupposti per una domenica tranquilla per la Turris, ma il tifoso corallino sa benissimo che nel dna biancorosso la parola “tranquilllo” non esiste e che, nel bene e nel male, quando c’è la Turris di mezzo nulla è scontato. E' bene che questo dettaglio, poco trascurabile, lo tenga ben presente anche la squadra, che già quest’anno ha avuto modo di testare che contro la Turris ogni avversario, indipendentemente dagli obiettivi, quando vede rosso moltiplica le forze. Non basta andare troppo a ritroso per capirlo, come dimostrano le due ultime trasferte di Picerno, in particolare quella di due anni fa quando i lucani, seppur già retrocessi, inchiodarono i biancorossi sul pari e servì il “favore” del Bisceglie per evitare i playout.

Il passato glorioso corallino è motivo di vanto per chi indossa quella maglia, ma diventa anche stimolo per chi la affronta, consapevole che una buona prestazione contro la Turris è pur sempre motivo di visibilità e pubblicità. Ed è per questo che il team di Carannante non dovrà assolutamente sottovalutare questa partita. Ovviamente la Turris è nettamente superiore all’avversario e deve scendere in campo consapevole della sua forza, mettendo in campo tutta la rabbia accumulata con le diverse peripezie subite quest’anno, proprio nella domenica in cui si può dare finalmente uno schiaffo ad una stagione che, in termini di sorte, non è stata affatto benevola con i corallini.

Guai quindi ad avere la sindrome del braccino corto o a pensare che basti poco per liquidare la pratica Fulgor. La storia dice che alla Turris nessuno ha regalato mai niente e così sarà anche in futuro. Allo stesso tempo questa Turris ha dimostrato che non ha bisogno di regali altrui per uscire dalle sabbie mobili, ma di potercela fare esclusivamente con le proprie forze. Questione di testa più che di gambe.

Vai Turris, ci sei quasi…