L'EDITORIALE DI ETTORE TROIA: "Il primato che non chiede fretta"

07.10.2019 14:02 di tuttoturris .com   vedi letture
L'EDITORIALE DI ETTORE TROIA: "Il primato che non chiede fretta"

Un sentimento nuovo si è impadronito del tifoso medio della Turris, o meglio, si è chiarito nella sua mente un sentimento che lo accompagna ormai da qualche anno: quell’arte di essere impazienti che ha lavorato ai fianchi dei torresi per portarli alla perdizione totale.

Invece, nella stagione del rilancio definitivo, sarebbe meglio aspettare. Aspettare come ormai facciamo da tutta la vita. Aspettare la Turris più ambiziosa per vivere tutt’altro calcio. In fondo Turris – Portici altro non è che una prova di forza dove, un risultato favorevole seppure di misura, oggi, non può e non deve rappresentare ‘una colpa’ per una squadra che la scorsa stagione macinava record e avversari ma che aveva ‘l’alibi morale’. 

Quando il tifoso teme la beffa vede nemici nascosti praticamente ovunque. Le analisi calcistiche al tempo dei social, poi, rappresentano la più imprudente forma di isteria agitata sotto l’effetto della droga calcistica peggiore: il fenomeno collettivo della fretta. Eppure non è questo il tempo di conclusioni affrettate dopo meno di due mesi di campionato.  Non possiamo stabilire una legge dopo ogni gara.

Questo calcio è complesso come è complessa l’umanità. E’ impossibile prevenire tutti gli imprevisti per arrivare alla vittoria finale del campionato in mezzo al coro degli angeli del paradiso.

La Turris di questa prima fase di stagione non può essere la stessa della scorsa stagione. Semplicemente perché non siamo più nella scorsa stagione, quella del torto preventivo. Questa squadra, oggi, è pronta ad affrontare con sangue e sudore la sfida definitiva, liberandosi del peccato originale che ci si porta dietro da tutta la vita. Talvolta sembra che la gente voglia espiare perfino colpe che non sono state mai commesse.

Il lamento è un gioco antico e talvolta puerile, ma rischia di portare tutti fuori strada. Da questa Turris ci si aspetta concretezza, siamo al centro della scena, inutile nascondersi. E un ‘solo’ gol in più dell’avversario può essere la più semplice delle invenzioni quando non troviamo la risposta a tutte le domande del mondo.

Abbiamo bisogno della tranquillità del prestigiatore più esperto. Quello che aspettavamo per strada quando eravamo bambini. Basta anche un numero soltanto. Affidiamoci all’inspiegabile e applaudiamo questo primato.  Godiamoci la lentezza di questa magia e accompagniamo la Turris in questo percorso ad ostacoli. Perché la strada è ancora lunga.

Ettore Troia