Alla scoperta di Schirò: l'ultima scommessa della Turris...

L’ultima scommessa della Turris si chiama Thomas Schirò. Manca solo l’ufficialità per l’arrivo in prestito, fino a fine stagione, del centrocampista classe 2000, di proprietà del Crotone. Operazione interessante, quella messa a segno dal club biancorosso, ma allo stesso tempo non priva di rischi ed incognite. Trattasi, infatti, di un giocatore che fino a qualche anno fa veniva considerato uno dei prospetti più intriganti del calcio italiano, salvo frenare la sua ascesa negli ultimi mesi a causa della pubalgia, che lo ha costretto all’intervento chirurgico e allo stop forzato per tutto il girone d’andata. Per questo motivo era finito fuori lista con il club calabrese, ma ora l’opportunità Turris rappresenterà per lui una grande occasione di rilancio.  

Nato a Novara, con sangue italiano e della Guadalupe nelle vene, Schirò si è formato nelle giovanili dell’Inter. Una trafila nel vivaio neroazzurro, conclusa indossando la fascia da capitano della Primavera di mister Madonna e col secondo posto nel Ranking LGI, grazie ai 7 gol messi a segno nelle 29 gare giocate tra campionato, Youth League e Coppa Italia Primavera. Protagonista in tutte le categorie, con una bacheca che comprende Scudetto e Supercoppa vinti con l’Under 17 e una doppietta di trofei ripetuta anche in Primavera (con l’aggiunta del Torneo di Viareggio 2018), Schirò ha dato il primo assaggio al calcio dei grandi con le panchine in Europa League agli ordini di Luciano Spalletti nel 2018/19. 

Successivamente, Schirò è andato a farsi le ossa in serie C alla Carrarese, totalizzando 35 presenze alla prima stagione tra i Pro. Un rendimento che convince il Crotone a puntare su di lui, acquistandolo a titolo definitivo con un triennale fino al 2024. E nel primo campionato con i calabresi, allora in serie B, l’italofrancese mette a segno 14 presenze, prima del lungo stop.

LE CARATTERISTICHE - Centrocampista completo in grado di ricoprire praticamente tutti i ruoli della mediana, Schirò si è messo in luce sia come play in grado di sdoppiarsi tra la fase di costruzione e quella di interdizione che come mezzala e, all’occorrenza, anche come trequartista. Piede mancino, grande tecnica e buona visione di gioco, supportato anche da una buona forza fisica,forte dei sui suoi 188 centimetri di altezza.