Picci, ingenuità a caro prezzo: sanzione dal club e rischio stangata dal Giudice Sportivo...

20.09.2016 06:00 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Picci, ingenuità a caro prezzo: sanzione dal club e rischio stangata dal Giudice Sportivo...
© foto di apturris (salvatore varo)

Con molta probabilità costerà caro in tutti i sensi l’ingenuità commessa da Picci contro la Frattese, che ha comportato l’espulsione diretta del bomber ex Francavilla poco dopo il vantaggio dei nerostellati, a causa di un fallo di reazione che non è passato inosservato sotto gli occhi dell’arbitro.

RISCHIO STANGATA - Il giocatore rischia seriamente 3 giornate di squalifica, tale è infatti la misura che generalmente adotta il Giudice Sportivo in casi simili (si ricordi anche il precedente di Sperandeo lo scorso anno con il San Severo). In tal senso molto dipenderà dal referto arbitrale. Sicura quindi la sua assenza nei match con Castrovillari e Cavese, ma è a forte rischio anche il successivo impegno casalingo contro il Roccella.

SCATTA IL CODICE ETICO - Tuttavia non sarà questo l’unico provvedimento che colpirà il bomber pugliese, dato che Vitaglione ha già annunciato nel post partita che la società non sarà tenera col giocatore nello stigmatizzare tale episodio, soprattutto perché più di una volta era stata ribadita l’intransigenza verso questo tipo di atteggiamenti. A tal proposito scatterà il Codice Etico, una delle tante novità di questa stagione, approvato dalla società biancorossa proprio per regolamentare il comportamento dei propri tesserati dentro e fuori dal campo, nonché per lanciare un messaggio a tutto lo spogliatoio. Ciò si tradurrà in una sanzione, molto probabilmente pecuniaria, la cui entità sarà stabilita dai vertici del club e che a sorpresa dovrebbe colpire anche un altro giocatore della Turris, il quale domenica si sarebbe reso autore di un comportamento irrispettoso nei confronti del pubblico di casa. 

SE LA CAVA DE GOL - Dovrebbe invece subire soltanto un turno di stop il difensore De Gol, dato che la espulsione non è scaturita da una condotta violenta durante la fase di gioco, ma dal tentativo di fermare l’avversario diretto a rete.