I fratelli Evacuo si raccontano a Di Marzio: “Davide è più forte. E se vinciamo i campionati portiamo i parenti a cena e paghiamo noi!”

27.09.2016 12:00 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: gianlucadimarzio.com (pierpaolo matrone)
I fratelli Evacuo si raccontano a Di Marzio: “Davide è più forte. E se vinciamo i campionati portiamo i parenti a cena e paghiamo noi!”

Da piccoli erano soliti tornare da scuola, pranzare e scendere subito a dare due calci ad un pallone. Giù, nel cortile sotto casa. Il campo era la strada, il pubblico era formato dai passanti del Corso Nazionale di Scafati. Felice faceva le superiori, Davide era ancora alle medie, ma la testa di entrambi era già rivolta al calcio, quel sogno che tanti ragazzini tenevano bello stretto nel cassetto. La differenza d'età c'era, ma la competizione non mancava. Ci si metteva anche Christian con loro, il terzo fratello, ed ecco che i conti tornavano: "Possiamo fare la brasiliana adesso, io 'a porta' non inizio...". 'A' e non 'In', divergenze del dialetto napoletano.

Eccoli lì, gli Evacuo: ora grandi, grossi e col fiuto del gol sempre sensibilissimo, oggi come allora. Una famiglia di bomber, sì. I vecchi nove, veri, altro che falsi come si sente dire adesso. Da Scafati a tutta Italia, in giro di squadra in squadra per provare a farsi da soli, come sanno fare loro, a suon di gol. Felice il più famoso, Davide il più forte secondo il fratello, ma questo lo scopriremo dopo. Uno al Parma, in Lega Pro, l'altro alla Turris, in Serie D, ma entrambi con la stessa voglia di fare bene e di lottare per la promozione. E, soprattutto, entrambi con lo stesso vizio di segnare.

Ieri di nuovo, come capita spesso. In contemporanea però, una bella soddisfazione. E tutti e due decisivi: gol dei tre punti per Felice in Parma-Forlì, doppietta di Davide nel due a uno della Turris sul Castrovillari (con tanto di rigore sbagliato...). Protagonisti, a modo loro. Da sempre, da quand'erano nei vicoli del Corso. Con l'obiettivo di vincere ancora un campionato. I fratelli Evacuo segnano, sognano e si raccontano, in esclusiva ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, in una simpatica intervista doppia. "Siete pronti?" chiediamo noi. "Andiamo!" rispondono loro, con determinazione.

Ieri avete segnato entrambi. Vi siete sentiti dopo? Cosa vi siete detti?
Davide: "Non ci siamo ancora sentiti. Quando lo farò ci racconteremo delle nostre partite. Ci faremo i complimenti a vicenda. Per lui non è facile segnare ancora, dopo dieci anni, mantenere questa media e mostrare tutta questa continuità. Ma è un paio d'anni che anch'io segno in Serie D eh...".
Felice: "Confermo, non ci siamo sentiti, non ha detto una bugia. Però un messaggio me l'ha inviato e ci siamo fatto i complimenti, questo non l'ha detto...".

Chi di voi farà più gol?
Davide: "Guardando anche agli ultimi campionati, posso dire che gli darò filo da torcere. Le categorie però sono differenti, i suoi gol, anche se saranno di meno, peseranno di più".
Felice: "Ha ragione, a livello numerico segnerà di più lui anche quest'anno. D'altronde la Serie D è una categoria che conosce a memoria, quindi sicuramente potrà fare ancora molto bene".

Sogniamo. Siamo a giugno prossimo, alla fine dei campionati. Uno conquista la Lega Pro con la Turris e l'altro la B col Parma. Ci credete?
Davide: "Sì che ci credo! Le due squadre sono attrezzate per fare un campionato di vertice, quindi la cosa di potrebbe anche concretizzare".
Felice: "Assolutamente sì. Giochiamo in due buone squadre, abbiamo possibilità di vincere i nostri campionati. Ci credo ciecamente".

Fate una promessa: cosa siete disposti a fare se dovesse accadere?
Davide:"Facciamo una bella mangiata in famiglia e paghiamo noi!".
Felice: "Mi accodo, quando si tratta di mangiare sono sempre pronto. E proprio perché sono quello che mangia di più, vi dirò di più: pago tutto io!".

Non avete mai giocato insieme, però una volta siete stati avversari in un Benevento-Nocerina. Cosa provaste?
Davide: "E' stata una gioia immensa perché vedere dall'altra parte un fratello è una cosa che non capita tutti i giorni. Un'emozione fortissima".
Felice: "E' stato strano. Inoltre era un derby, un match sentitissimo, quindi è stata proprio una bella soddisfazione".

In futuro vi piacerebbe giocare insieme?
Davide:"Ovviamente. E' un sogno che mi porto dietro da tanto, ma per il momento non ci sono riuscito. Magari a dicembre mi chiama il Parma, chissà (ride, ndr).
Felice: "Di centravanti ne siamo già parecchi qui, quindi non penso che il Parma lo chiami (ride, ndr). Scherzi a parte, sarebbe una soddisfazione per entrambi, ma la vedo dura, anche perché facciamo lo stesso ruolo. A me non conviene giocare con lui, perché sarei costretto a fare molta panchina, mi toglierebbe il posto da titolare".

Chi tra voi due è il più forte? Chi segna di più?
Davide: "Sicuramente sono più forte io, che domande... Scherzi a parte, la sua carriera dice che Felice è un bomber di categoria superiore, io ho cercato e sto cercando di fare il salto di categoria. Quando lo sento gli dico sempre che sono più forte di lui, è uno sfotto', ci divertiamo".
Felice: "Sì, me lo dice tutti i giorni, sono arrivato al punto di crederci. E' più forte lui, chiaro. Oggettivamente ha molte più qualità di me. Poi nella vita conta anche la fortuna, io ne ho avuta di più rispetto a lui, ma sono stato anche bravo a sfruttarla".

Felice è un po' il modello di Davide?
Davide: "Lui andò via, direzione Lazio, quand'io andavo ancora a scuola calcio. E l'ho preso subito come punto di riferimento, è normale. Cerco di prendere esempio, ma abbiamo due caratteri molto diversi, io faccio sempre di testa mia".
Felice: "Dice che sono stato il suo punto di riferimento, ma è uno che s'è fatto da solo perché ha un carattere molto forte e non ascolta nessuno".

Chiari, concisi e giocherelloni: i fratelli Evacuo sono così, come li vedi. Sentendo le risposte l'un dell'altro, chissà quante se ne saranno dette in privato. Con la solita vena ironica che non manca mai. Tipica napoletana, tipica dei due. E tipica anche dei bomber, perché no, ma in campo sempre determinati, per buttarlo dentro quel pallone. Chi segnerà di più? Al campo la sentenza. E chissà quante volte ancora lo faranno in contemporanea...