CRISI NEL CALCIO - Autofinanziamento unica soluzione. Soprattutto nel calcio minore...

07.04.2020 16:00 di tuttoturris .com   vedi letture
CRISI NEL CALCIO - Autofinanziamento unica soluzione. Soprattutto nel calcio minore...
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© foto di Imago/Image Sport

Il corona virus in Italia finirà per mettere in ginocchio il mondo del calcio definitivamente. Soprattutto nelle categorie inferiori. Mentre i club di serie A e B tra diritti tv, sponsor e botteghini, nonché cessioni dei migliori calciatori (plusvalenze), riescono a sopravvivere, i club di serie C e D avranno il loro bel da fare. Un movimento calcistico già in difficoltà da decenni dove a poco e nulla sono servite le riforme, su tutte quella di portare la riduzione della C da circa 90 squadre alle 60 attuali. Le squadre continuano a fallire e continueranno a farlo, usufruendo della serie D come paracadute. Interregionale oramai diventata ricettacolo di squadre fallite e decadute. Ma cosa volete che sia una sola categoria di differenza a fronte di un titolo pulito in D? Sembra quasi un incentivo alle società di C indebitate...

L'AUTOFINANZIAMENTO NECESSARIO - C'è poco da girarci intorno. L'unica via possibile è rendere autofinanziati i club. Gestirli come una vera e propria azienda. Con entrate ed uscite, e spendere il relativo budget di conseguenza. In sostanza è quello che fa De Laurentiis a Napoli. E, piaccia o no, sarà un modello da seguire in piccolo anche per i club di C e D. Perché è impensabile che in momento del genere, con la luce in fondo al tunnel lontana, un imprenditore pensi prima al calcio che alla sua azienda. Sarebbe anormale. Più giusto sarà fare calcio con le risorse di un club di C o D. Vale a dire abbonamenti, incassi al botteghino, sponsor, possibilità di gestione impianto di gioco e relativa creazione di scuola calcio per la valorizzazione prima, e cessione poi, dei migliori giovani verso le categorie superiori. Tutto per far quadrare i conti, evitare meteore del calcio, furfanti vari, e fallimenti estivi, ai quali la serie C è abituata...

LE REGOLE FERREE DELLA LEGA PRO NON FUNZIONANO E LA SERIE D STA A GUARDARE - Le squadre continuano e continueranno a fallire. Questo ci dice la storia della serie C italiana. Il medio imprenditore italiano spende per 3 o 4 anni e poi abbandona perché non può mettere a repentaglio il suo patrimonio personale per far divertire un migliaio (nella migliore delle ipotesi) di tifosi. A che serve aumentare la fideiussione o essere rigidi sui criteri degli stadi, se poi già a settembre ci sono non meno di 3 o 4 club che non possono pagare gli stipendi? La Lega dovrebbe iniziare a premiare chi ha un proprio settore giovanile florido e la gestione dello stadio (non solo chi ha i sediolini dello stadio a norma...), strumenti che creano economia e sostentamento autonomo al club che difficilmente poi fallirà. La stessa serie D dovrebbe tutelarsi maggiormente e non accettare passivamente tutto ciò che viene imposto dalle categorie superiori, come ad esempio le big fallite nonché la sola ed unica promozione in C, con la inutile coda degli inutili playoff. Perché 4 o 5 squadre per girone che hanno speso ed investito ci sono e ci saranno sempre e chi arriva secondo è come se fosse arrivato decimo con la differenza che ha speso molto di più...