Carannante: "Sfortunati domenica, il vero match point lo abbiamo fallito col Molfetta. Vertice società-squadra senza di me? Un caso che non esiste!"

04.05.2018 16:30 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Carannante: "Sfortunati domenica, il vero match point lo abbiamo fallito col Molfetta. Vertice società-squadra senza di me? Un caso che non esiste!"
© foto di salvatore varo

Intervenuto nel corso della trasmissione sportiva tarantina “Rossoblu85”, il tecnico della Turris Roberto Carannante ha parlato del prossimo match col Taranto e dell’attuale momento vissuto dai corallini: “Ovviamente il risultato di domenica scorsa col Gragnano ci penalizza, ma la prestazione è stata ottima. Abbiamo perso dopo aver subito mezzo tiro in porta durante l’intero match, nonostante noi invece avessimo creato almeno una decina di palle gol, di cui due pali clamorosi. Purtroppo la palla non voleva saperne di entrare ed abbiamo pagato degli episodi sfortunati. Il vero match point fallito è stato col Molfetta, in quel caso forse abbiamo sottovalutato la gara con una prova non all’altezza…”.

Sul Taranto: “Ha fatto benissimo nel girone di ritorno. Ma onestamente credo che la piazza ionica meriti l’allestimento di organici per le primissime posizioni e credo che quest’anno non sia stato così, anzi. Credo infatti che il Taranto attuale sia una squadra valida ma non ai livelli del Potenza o di altre compagini che magari hanno anche deluso. Ritengo invece che il Taranto non abbia affatto deluso le aspettative, avendo disputato invece un ottimo campionato per quelle che erano le sue possibilità”.

Sul vertice avvenuto tra società e squadra alla ripresa degli allenamenti senza la presenza dello staff tecnico: “Forse si è voluto ingigantire un caso che non esiste. Così come ogni martedì noi facciamo una riunione tecnica nella quale non permetto a nessun dirigente di entrare, allo stesso tempo la dirigenza ha voluto un faccia a faccia con la squadra, chiedendo allo staff tecnico di uscire fuori poiché, a detta della stessa dirigenza, ora toccava ai giocatori stessi tirarsi fuori da questa situazione, quasi a volerli responsabilizzare con una sorta di ‘cazziatone’ ”.