Gladiator, fallisce la cessione del club. Il dg D'Anna: "Rimanere? Deciderà mio padre..."

05.05.2017 12:10 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: sportcasertano
Gladiator, fallisce la cessione del club. Il dg D'Anna: "Rimanere? Deciderà mio padre..."

 “La Grande Trappola”: è questo il titolo che Salvatore Bruno D’Anna ha dato al “film” vissuto quest’anno a Santa Maria Capua Vetere. L’ultimo colpo di scena è stato il dietrofront della cordata sammaritana, motivato dal fatto che Gaetano Signore, quello che doveva essere l’azionista di maggioranza, si è tirato indietro dopo la richiesta fatta dalla famiglia D’Anna (il costo di una delle due tribune prefabbricate). 

NELLE MANI DEL PRESIDENTE. Appena ha ricevuto conferma che la trattativa fosse saltata, Salvatore Bruno D’Anna ha messo al corrente il padre e presidente Raffaele: “E’ ovvio che ho dovuto spiegare per bene a mio padre quello che ho accaduto. Bisogna vedere qual è il suo pensiero, perché quello che mette i soldi è lui, non io. Nell’ultimo periodo è strato molto triste, al momento è abbattuto. Quello che è successo non ha senso. La cattiveria che abbiamo trovato in alcuni soggetti non ha senso, non ha motivazioni alcune. Eppure a luglio a Santa Maria Capua Vetere non c’era un titolo sportivo, abbiamo portato un titolo di quarta serie, non un titolo di Promozione. Siamo andati noi con il segretario Landolfo a Roma per velocizzare il trasferimento da Marcianise a Santa Maria Capua Vetere. Mio padre e mia sorella hanno messo la firma e le autorizzazioni sul progetto per l’installazione delle tribune in tempi record. Stiamo parlando di uno stadio che prima non aveva posti a sedere e la partita si vedeva in piedi. Dedicare tempo e sacrifici per vedere poi una degenerazione del genere ha fatto molto male; ora stiamo cercando di metabolizzare”.

L’ADESCAMENTO. Il direttore generale sammaritano racconta i motivi per cui per lui è stata una Grande Trappola: “Partiamo dal principio. Noi siamo stati adescati. Siamo stati portati al municipio di Santa Maria Capua Vetere e lì abbiamo trovato Giacomo De Felice, il figlio del notaio Orsi, il sindaco Antonio Mirra: tre personaggi autorevoli di Santa Maria Capua Vetere. Dopodiché, invece di Orsi, ci siamo trovati con altre persone. Dall’oggi al domani sono state cambiate le carte in tavola. A gennaio abbiamo promesso di fare la S.r.l., ma ci siamo trovati clamorosamente senza avere i numeri per farla. Dopo che abbiamo mostrato disponibilità per la cessione del titolo gratuito, abbiamo lasciato tutto nelle mani degli acquirenti, ma la Colandrea ci ha avvisato che la trattativa è conclusa. Vedere una fine del genere credo che possa bastare. Ci sono tanti altri episodi spiacevoli da raccontare, che rientrano in quello che definisco “La Grande Trappola”.

IL FUTURO DEL GLADIATOR. Ed ora, alla luce dei vari avvenimenti, bisogna capire quale sarà il futuro del Gladiator. La parte di cordata sammaritana, con Luisa Colandrea in prima linea, si è scissa da Gaetano Signore e da Giacomo De Felice ed ha annunciato la propria volontà di dare il proprio contributo (com’è avvenuto quest’anno), qualora la famiglia D’Anna decidesse di rimanere. Un’apertura da parte dei sammaritani che verrà valutata dall’attuale proprietà, ma al momento il dg Salvatore Bruno D’Anna non si sbilancia: “Santa Maria Capua Vetere è una città bellissima, il Gladiator ha un tifo unico. Quello che volevamo fare ad inizio anno era garantire continuità. Quello che mette più di tutti energie vere è mio padre. Io sono un consigliere fino ad un certo punto, lui ha anche sessantacinque anni, non è più un ragazzino, sarà lui a decidere. Di certo fa piacere il sostegno della parte sana dei sammaritani, ma quest’esperienza non se l’è goduta tanto, quindi bisogna capire se ne vale la pena restare a fare calcio qui”.