Dirty Soccer: scarcerato Mox Jr. Il padre rimane in galera...

22.05.2015 10:28 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: Il Mattino - Valentina Errante
Dirty Soccer: scarcerato Mox Jr. Il padre rimane in galera...

Il gip del tribunale di Napoli Ferrigno ha disposto la scarcerazione di Raffaele Moxedano, calciatore e capitano del Neapolis, coinvolto nell’inchiesta sul calcioscomesse condotta dalla Procura di Catanzaro per presunte combine. Ieri mattina il 30enne è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida del fermo di cui è stato destinatario.

A conclusione dell’udienza, che si è svolta per rogatoria a Napoli, il gip ha deciso di non emettere alcuna misura nei confronti di Moxedano junior, accogliendo la richiesta della difesa (avvocati Luigi Senese e Saverio Senese): scarcerazione per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Il capitano del Neapolis è finito sotto inchiesta per l’ipotesi di due combine, in relazione a incontri con la Montalto Frattese e la Puteolana, accusato di aver dato soldi all’allora dirigente sportivo della sua squadra affinché li consegnasse a due calciatori di formazioni avversarie per condizionare i risultati delle partite. Le accuse si basano sul contenuto di alcune intercettazioni telefoniche, colloqui che la difesa ha contestato. E così per il giovane Moxedano il gip ha deciso per la scarcerazione.

C’è attesa, invece, per la posizione di Mario Moxedano, padre di Raffaele, attuale presidente del Neapolis di Mugnano. Il suo è tra i nomi dei principali protagonisti dell’inchiesta della Procura di Catanzaro, e per lui il pm ha chiesto la misura di custodia cautelare accusandolo anche di sospetti legami con esponenti del clan Iannuzzo della ’ndrangheta. Davanti al gip Mario Moxedano si è difeso dalle accuse, negando contatti con la criminalità organizzata e dicendosi vittima dei raggiri del suo ex direttore sportivo. La difesa ha chiesto per lui la scarcerazione. La decisione del giudice è attesa in giornata. Almeno altre otto società sportive e cinque partite sono nel mirino degli inquirenti. E mentre si indaga ancora su dieci club ”top secret”, sembrano profetiche le parole del procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti sull'inchiesta che ha travolto la Lega Pro e minaccia la serie B: «Non si può prevedere dove si arriverà».