Casagiove, mister Santonastaso: "Turris superiore, ma noi ingenui"

29.09.2014 19:51 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: DOMENICO VASTANTE - UFFICIO STAMPA F.C. HERMES CASAGIOVE
Casagiove, mister Santonastaso: "Turris superiore, ma noi ingenui"

Dopo la cocente sconfitta contro la Turris, parlare di umore sotto i tacchi è un eufemismo. E’ vero che la compagine corallina appartiene ad un altro livello di calcio, però l’Hermes Casagiove non si capacita del modo in cui è arrivata la sconfitta. Errori grossolani hanno agevolato il compito dei biancorossi di Pasquale Santosuosso, i quali hanno ricevuto dei veri e propri “regali gratuiti” da parte di una disorientata selezione casagiovese.

La differenza. Episodi che non sono stati digeriti dall’allenatore Domenico Santonastaso, che ha manifestato la propria amarezza per una prestazione non all’altezza della gara affrontata: “E’ chiaro che i valori tecnici fanno la differenza. Enorme è la furbizia che c’è in una squadra come la Turris, un osso duro che punta a vincere il campionato. Non è stata la Coppa Italia a renderci problematica la partita. Non abbiamo ceduto sul lato fisico, bensì è stata una questione di testa. La squadra crescere e capire la categoria. Sappiamo di essere una matricola e siamo destinati a soffrire: ci vuole maggior predisposizione al sacrificio, più umiltà meno presunzione”.

Turris spietata. L’ex allenatore del Real San Felice a Cancello e Real Suessola identifica nel goal del vantaggio ospite la chiave di lettura della gara: “Il goal di Majella al 12°, scaturito da un calcio di punizione, ha spaccato la gara. Lasciar scappare uno come Rosario Majella a tre metri dalla porta è un suicidio. La mia è una squadra giovane, che ha bisogno di motivazioni. Dopo dieci minuti, le motivazioni sono venute a cadere. In particolare qualche elemento molto giovane ha avuto paura, è entrato impaurito sul terreno di gioco e siamo andati in difficoltà. A prescindere da ciò, non posso imputare niente ai miei ragazzi, che ci hanno messo impegno e voglia, ma i valori qualitativi hanno fatto la differenza”.