Biagioni: "Al Liguori un bel banco di prova. Senza il Bari, Turris e Messina si sarebbero giocate il primato..."

20.10.2018 13:12 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Fonte: messinanelpallone
Biagioni: "Al Liguori un bel banco di prova. Senza il Bari, Turris e Messina si sarebbero giocate il primato..."

Presentazione ufficiale per il neo tecnico Oberdan Biagoni, che arriva a Messina con qualche mese di ritardo. L’ex Potenza, infatti, era stato contattato quest’estate dal presidente Sciotto che poi, però, ha preso altre strade: “Ci siamo visti grazie a un amico comune - dice il mister - e abbiamo fatto un classico colloquio di lavoro, come se ne fanno tanti. Poi le scelte si fanno in base a tante cose e il momento giusto evidentemente è arrivato adesso. Sono contento di essere qui, questo è uno scalino importante per la mia carriera, ho fatto sempre bene nelle esperienze passate e sono stato apprezzato da società e tifoserie. Cosa penso di Messina? È ridicolo fare questa categoria in una città così importante e conosciuta. Non è un paese, c’è poco da chiacchierare e bisogna essere solo orgogliosi di essere qui, perché in tanti vorrebbero stare al posto mio”.

Un gruppo in difficoltà quello del Messina, alla ricerca di una quadratura caratteriale: “Dobbiamo ritrovare noi stessi e pensare partita per partita - dice Biagioni - cercando di dare una svolta e fare un altro tipo di ragionamento perché siamo terzultimi e non dobbiamo dimenticarlo. Il morale dei ragazzi è migliorato, perché quando c’è un cambio in panchina si tira subito fuori il carattere. Domenica abbiamo un bel banco di prova, una partita difficile: se non ci fosse stato il Bari, sono convinto che Turris e Messina si sarebbero giocate la vittoria del campionato. Noi abbiamo un mese per dimostrare a tutti di essere da Messina, lo dico a me stesso e ai giocatori che, fino ad oggi, hanno fatto qualcosa in meno di quanto potrebbero”.

Considerato uno dei tanti allievi di Zdenek Zeman, Biagioni fa una chiara precisazione in merito: “Sono un allenatore offensivo - conclude - ed è vero che, avendo avuto Zeman come maestro, mi ispiro a lui. Mi ha lasciato delle peculiarità, ma non sono il nuovo Zeman, perché lui è unico”.