Turris e Taranto: facce diverse della stessa medaglia...

22.10.2015 14:07 di Vincenzo Piergallino   vedi letture
Turris e Taranto: facce diverse della stessa medaglia...

Prendete le aspettative, le pressioni, le pretese e le speranze vissute dalla Torre del Greco calcistica nel decennio e passa di Dilettanti e moltiplicatele per 10 volte tanto. Avrete un risultato che rispecchia l'attuale momento storico del Taranto, una piazza ingabbiata e mortificata nell'inferno della serie D.

IL PESO DELLA STORIA - Turris e Taranto sembrano due facce diverse della stessa medaglia. Seppur parliamo di storie completamente differenti, fino a pochi anni fa si potevano comunque scorgere vari punti in comune tra le due piazze. Entrambe possono essere considerate nobili decadute. La Turris, in virtù di oltre 30 anni ininterrotti di professionismo, durante i quali si era guadagnata la stima ed il rispetto di tutta Italia, fino all'era Moxedano rivendicava di diritto un ritorno nel calcio che conta, generando ogni anno un'attesa che veniva puntualmente disillusa. Finendo per creare disaffezione e progressivo allontanamento dallo stadio.

Situazione simile, ma ovviamente con proporzioni di gran lunga superiori, in quel di Taranto. Bacino d'utenza e storia la rendono una delle piazze più importanti di tutto il Meridione, ma proprio il peso del blasone sta diventando un limite per gli ionici, anziché un punto di forza. Ogni anno sembra quello buono per lasciare questa categoria, ma la pressione aumenta di stagione in stagione ed i risultati, seppur vicini, sfumano all'ultimo.

Un peso che invece la Turris sembra essersi scrollata di dosso quest'anno. Probabilmente, dopo le vicende che hanno caratterizzato le ultime stagioni, l'ambiente ha preso coscienza del fatto che forse, ad oggi, l'Interregionale è la realtà più consona per una città in ginocchio dal punto di vista economico e sociale, considerando anche l'eliminazione della vecchia C2. Inutile chiedere di più soltanto per l'illustre passato: i risultati sportivi infatti non si ottengono con gli almanacchi, bensì con investimenti economici e strutture all'avanguardia, da tempo assenti nella "Città dei fiori e del corallo".

IL VANTAGGIO DELLA TURRIS - Insomma, a Torre non è più riduttivo o soffocante come una volta parlare solo di "salvezza tranquilla" e la mancanza di tali pressioni non rende impossibile il buon esito di un progetto tecnico umile ma onesto, basato sulla valorizzazione dei giovani. E proprio questa potrebbe essere la chiave vincente per tentare di avere la meglio domenica sul Taranto, sfida dal sapore Amarcord e che rievoca i fasti biancorossi della C. Da una parte i corallini, pronti a giocarsela senza nulla da perdere, dall'altra gli ionici, superiori sulla carta ma vittime delle proprie ambizioni e dei propri obblighi, chiamati non solo a vincere ma anche a convincere, come dimostrano i fischi dello "Iaconove" al termine dell'ultima vittoria risicata sul San Severo.