Turris, cala il sipario: la morte nel 70esimo anno...

05.07.2014 06:43 di  tuttoturris .com   vedi letture
Fonte: Vincenzo Piergallino
Turris, cala il sipario: la morte nel 70esimo anno...

Siamo ai titoli di coda. La Turris è morta. Con il ritorno di Moxedano a Mugnano e con l'imminente svolta societaria a Pozzuoli non ci sono più opportunità per rimanere in serie D.

Senza un titolo sportivo né un presidente, la Turris scomparirà per la prima volta nei suoi 70 anni di storia. A poco è servito l'interesse del sindaco Borriello, che comunque si è prodigato per reperire soci, cordate e quant'altro per garantire un futuro alla Turris. L'unico a provare concretamente a strappare il titolo dalle mani di Moxedano (ammesso che volesse veramente liberarsene) è stato l'ex patron Gaglione. Fatali però sono state anche le rimostranze di parte della tifoseria ed il tempo perso dietro imprenditori più o meno fantasma.  

LO SPECCHIO DELLA CITTA' - A Torre del Greco serviva un titolo per iniziare, non un presidente per sopravvivere: questo in parte non è stato capito dalla piazza. Bisogna essere realisti: la città in questo momento non offre nessun pretesto allettante per invogliare eventuali imprenditori esterni ad investire nella Turris. Una volta assicurato un titolo e con una Cittadella dello Sport da realizzare (speriamo) a breve, potevamo immaginare scenari futuri migliori e prenderci la facoltà ed il lusso di "scegliere" assetti societari diversi. Si è sempre preteso campionati d'alto livello e progetti ambiziosi, appellandosi soltanto all'illustre e glorioso passato, ma ora è giunto il momento di aprire gli occhi. A malincuore tocca dirci che ora come ora questa città non può ambire a categorie superiori alla serie D per i motivi che tutti conosciamo.

IL COLPO FINALE - Alla fine Moxedano ha completato l'opera di distruzione della Torre del Greco sportiva, il colpo finale inflitto ad una città in decadenza sotto tutti gli aspetti. Una città che ha assistito quasi in silenzio alla morte della sua squadra. Mentre altrove ci si adoperava con marce d'appartenenza e quant'altro, dalle nostre parti ci si scomodava nel punzecchiarsi l'uno con l'altro sui social network, senza pensare di dare un segnale forte e concreto per far sentire la propria voce. Probabilmente gli ultimi due anni sono stati così pieni di veleno e tensioni che hanno generato un clima di rassegnazione e resa senza precedenti nella storia corallina. Allora ben venga l'anno di pausa (sperando che non sia un black-out definitivo), che potrà essere soltanto d'insegnamento per ricostruire da zero un futuro migliore e per non ripetere gli errori del passato.