Caso ingenuo ed evitabile. Ma ora si prepari l'addio all'inferno...

08.04.2015 15:00 di  Vincenzo Piergallino   vedi letture
Caso ingenuo ed evitabile. Ma ora si prepari l'addio all'inferno...

Dopo tanto vociare si torna finalmente alla normalità. Tanto rumore per nulla potremmo sostenere. Infatti chi si aspettava scenari apocalittici è rimasto deluso: alla ripresa degli allenamenti tutta la squadra è apparsa regolarmente in campo con la stessa applicazione e voglia di sempre. Allora non è successo niente, sono tutte bugie? Certamente no. Qualche malumore, dovuto ad incomprensioni che tuttavia possono sorgere in qualsiasi ambito lavorativo, c'è stato, è innegabile dirlo. Era un caso che si poteva evitare? Certamente si, con un maggiore buon senso da ambo le parti. Se il tutto fosse rimasto circoscritto tra le pareti dello spogliatoio e i panni, come si suole dire, fossero stati lavati in casa, probabilmente non si sarebbe alzato tutto questo inutile polverone. Un caso che, a causa delle tanti voci trasformatesi nel loro rincorrersi feroce in città, si è ingigantito più della realtà, dissolvendosi poi come una bolla d'acqua. Tanto fumo che non ha portato a nulla di nuovo e che ha solo rischiato di scalfire un entusiasmo ritrovato duramente e con tanto affanno nell'ambiente biancorosso.

Una leggerezza che poteva costare caro e che esorta ad alcune considerazioni per non ripetere lo stesso errore in futuro:

- se qualcuno vuole manifestare un problema o un qualsiasi malessere, è liberissimo di farlo. Ma è necessario che lo faccia pubblicamente e tramite uscita ufficiale, assumendosi le responsabilità del caso, o taccia per sempre. Le frasi sibilline o le confidenze private non portano a nulla, sono soltanto nocive...

-  eventuali questioni interne rimangano tali, poiché in pasto all'opinione pubblica potrebbero generare soltanto ripercussioni negative su entrambi i fronti.

Detto questo, ora tutte le componenti, società-squadra-tifosi, devono proiettarsi soltanto sull'obiettivo imprescindibile per tornare ad avere un futuro: la vittoria di questo campionato. E' necessario ancora un ultimo piccolo passo per abbandonare quest'inferno chiamato Eccellenza. E' tutto nelle mani dei corallini ma non è ancora fatta: la Sessana è ancora lì, a due sole lunghezze. Basta un errore o un calo di concentrazione per rimettere tutto in discussione.

Si è parlato sempre di anno zero ma, come in tutti i progetti, l'inizio è sempre il passo più difficile. Ottenere la promozione è più importante di quanto si possa pensare, quasi vitale per rinascere dopo le ceneri degli ultimi mesi. Categorie come l'Eccellenza sono delle trappole: se non se ne esce subito, dopo è dura risalire da questo fango.

Riportare un titolo sportivo in serie D, pulito e legato alla città, sarebbe già un'ottima base di partenza per programmare un futuro migliore. L'Interregionale, divenuto di fatto la quarta serie dopo la cancellazione della Seconda Divisione, per la Turris avrebbe il sapore di un accettabile purgatorio. Nell'attuale momento storico, infatti, sembra questa la dimensione più adatta e congeniale per una città che vive solo di passato e grandi numeri, ma bisognosa di rilanciarsi sotto tutti gli aspetti, sia economico che sociale. In attesa di tempi migliori che possano permettere il raggiungimento del paradiso, ossia il professionismo...